Berrettini batte Monfils e vola in semifinale. Adesso c'è Rafa Nadal. Oggi invece tocca a Sinner, che se la vedrà con Tsitsipas.
“Occhio avvelenato” è il motto che Berrettini insieme al suo mental coach, ha scelto come mantra prima di sfidare Gael Monfils. C’era bisogno della scelta giusta al momento giusto, implacabile e lucida.
Il suo coach, Vincenzo Santopadre, lo aveva già detto dopo la vittoria negli ottavi contro lo spagnolo Carreño Busta: la grande forza di Matteo Berrettini è quella di mantenere sempre la lucidità nel leggere le partite.
PUNTI CHIAVE
- Dopo cinque set e tre ore e 49 minuti di grande battaglia, Matteo Berrettini ha sconfitto Gael Monfils nei quarti di finale degli Australian Open, 6-4; 6-4; 3-6; 3-6; 6-2
- Con questa vittoria, Berrettini diventa il primo italiano di sempre ad accedere alle semifinali dell’Happy Slam
- Alle 15 ora locale tocca a Sinner, che cercherà di raggiungerlo sfidando Tsitsipas
Dopo l’incredibile cambio di approccio mostrato nel quinto set contro Gael Monfils, che gli è valso l’accesso alle semifinali degli Open d’Australia, ne abbiamo la prova. Matteo Berrettini ha il pregio di rimanere lucido nei momenti ad alta tensione, quando la stanchezza e l’emotività potrebbero mandare all’aria mesi di lavoro durissimo.
"Provo grande orgoglio per come ho lottato, per come sono riuscito a ri-ribaltare una partita che sembrava andare in una direzione (...) e mi sono scavato dentro per far sì che questo quarto [di finale] andasse nella mia direzione", ha detto il tennista romano ai microfoni di SBS Italian.
Per capire meglio la partita contro l’eclettico francese, ed apprezzare al massimo la duttilità tecnica e psicologica di Berrettini, facciamo un passo indietro, anzi due.
Al termine della maratona contro il fortissimo Carlos Alcaraz – 4 ore e 10 minuti - Berrettini aveva parlato di “pepe”, ingrediente necessario per trovare le energie giuste e concentrarle nel set finale, che gli ha permesso di accedere agli ottavi contro Carreño Busta.
In quella partita, invece, più del pepe è servita la solidità tecnica. Per battere un tennista come lo spagnolo serviva un servizio implacabile, ed è arrivato. 77% di primi servizi riusciti, l’82% dei quali vinti, e 57 colpi vincenti. Una partita quadrata, pragmatica, senza pepe.
Altra storia, invece, con Monfils. Per sconfiggere il molleggiato transalpino, Berrettini ha avuto bisogno sia del pepe che del cemento. Matteo sapeva che avrebbe potuto ritrovarsi in momenti in cui Monfils, sull’onda dell’entusiasmo, avrebbe potuto trasformarsi in un tennista invincibile, ed è stato così nel terzo e nel quarto set.
Berrettini ha quindi capito l’inerzia, ed ha deciso di “scavarsi dentro”, riorganizzare tutte le energie ed ha deciso di lasciar “sfogare” Monfils, per poi usare il "cemento" nel set finale, in cui con un doppio break iniziale ha distrutto le velleità francesi.
Ancora una volta, Matteo ha saputo accettare la difficoltà, ed ha usato quell’occhio avvelenato menzionato con il mental coach. “Io giocavo semplicemente meglio nei primi due set, poi lui ha alzato il livello. Ho sentito un pochino di stanchezza, ma al quinto [set] sono entrato con un altro occhio e ho detto [a Monfils]: e adesso, battimi. E non è successo.”
E adesso? Berrettini ha due giorni di riposo, fino a venerdì, quando se la vedrà con Rafael Nadal. Tecnicamente, il maiorchino è il più ostico degli avversari, in primo luogo perché, essendo mancino, esporrà Berrettini al suo colpo meno letale, ossia il rovescio. E poi si chiama Nadal, un monumento di esperienza e tecnica, ed in più amatissimo dal pubblico di Melbourne Park (che ieri è parso tiepido nei confronti di Berrettini).
Appuntamento venerdì, alla Rod Laver Arena, per uno storico posto in finale.
Ed è sempre la Rod Laver Arena ad ospitare, tra poche ore (le 15 ora locale) l’altro quarto di finale che vede un altro italiano protagonista. Jannik Sinner cercherà infatti di contendere al greco Stefanos Tsitsipas un posto in semifinale. Secondo l’analisi del nostro Dario Castaldo, Sinner, nonostante il numero di testa di serie dica il contrario -lui è la testa di serie numero 11, mentre Tsitsipas la 4- parte con I favori del pronostico.
Tsitsipas, alle prese con fastidi al gomito ormai da qualche mese, potrebbe risentire dei 5 set impiegati per sbarazzarsi dello statunitense Fritz negli ottava di finale. Inoltre, Sinner sembra essere in un vero e proprio period di grazia, avendo ceduto soltanto un set fino ad ora, al giapponese Taro Daniel negli ottava di finale. Match tutto da vedere, e speriamo davvero di poter assistere ad una grande battaglia sportiva.
Ascolta il nostro servizio e l’intervista a Matteo Berrettini a cura di Dario Castaldo.
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