Alla residenza del primo ministro britannico durante la pandemia si sono svolte diverse feste, una in pieno lockdown e due la sera precedente ai funerali del principe Filippo. Sono in molti ora a chiedere le dimissioni di Boris Johnson.
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato di non essere stato avvertito del fatto che una festa a Downing Street nel maggio 2020 stava infrangendo le regole che il lockdown nazionale imponeva.
Questo smentisce quanto affermato pochi giorni prima da Dominic Cummings, ex collaboratore del primo ministro, secondo cui Johnson sarebbe stato avvertito di questo e il primo ministro, negandolo, avrebbe mentito al Parlamento.
Nicol Degli Innocenti, giornalista corrispondente da Londra per il Sole 24 Ore, ha raccontato a SBS Italian lo sdegno di una parte significativa della cittadinanza britannica per questa scollatura tra il potere e la gente comune.
Se nel maggio 2020 la festa a Downing Street avrebbe infranto alcune delle rigide disposizioni del primo lockdown, nell'aprile 2021 ben due diverse feste si sono svolte nella residenza del primo ministro poche ore prima i funerali del consorte della regina Elisabetta II, il principe Filippo.
Rimangono impresse nella memoria le immagini della regina sola in chiesa, con la mascherina, a cui il distanziamento sociale aveva sottratto anche il conforto e la vicinanza fisica di figli e nipoti.
Il contrasto tra una regina novantacinquenne che rispetta le regole anche quando dà l'addio a [colui che è stato] suo marito per 73 anni e i giovani collaboratori di Johnson che festeggiano, con il Paese in lutto, ha fatto arrabbiare i conservatori, e non solo.
Ascolta il resoconto da Londra della giornalista Nicol Degli Innocenti
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