Nella baraccopoli di Kibera, a Nairobi, una onlus italiana lavora per portare conforto alle persone meno fortunate.
A Nairobi, in Kenya, Bruna Sironi lavora con Cittadinanza Onlus, un'associazione che si occupa di salute mentale e bambini con disabilità e che gestisce il centro per bambini disabili Paolo’s Home.
Il centro si trova a Kibera, il più grande slum di Nairobi e uno dei più grandi dell’Africa sub-Sahariana.
È una zona densamente abitata con moltissimi problemi sociali e ambientali, e l’inquinamento è uno di questi, spiega Sironi.
"A Kibera vivono ancora persone e famiglie molto povere che vivono di lavoro informale, quando ce l’hanno".
"Questa è una zona dove la disabilità è piuttosto diffusa".
Una gran parte delle donne non ha le risorse sufficienti per farsi seguire durante la gravidanza, spiega Sironi.
"Vivono in un’ambiente insalubre e dunque sviluppano infezioni che non vengono curate e che rovinano il feto", Sironi ha affermato in un'intervista con SBS Italian.
"Il parto spesso avviene con delle levatrici che fanno il parto in casa oppure in piccole cliniche locali dove non ci sono gli strumenti adatti per capire quando il parto ha bisogno di essere aiutato."
Talvolta le mamme non fanno prevenzione, ha aggiunto.
"I bambini che nascono disabili, con tanti problemi, sono tanti".
La nascita di un figlio disabile è vissuta dal nucleo familiare in modo traumatico, spiega Sironi, perché c’è uno stigma molto forte. Ad essere ritenuta responsabile è generalmente la mamma, la quale viene molto spesso isolata dalla sua stessa famiglia e dalla comunità.
"Spesso il marito o il compagno non se la sente di affrontare lo stigma e di affrontare anche le spese perché un bambino disabile costa, e lascia la famiglia andandosene a farsene un’altra".
"Normalmente le famiglie si disgregano. Noi abbiamo pochi padri al centro che si prendono cura dei figli. Qualcuno anche in modo responsabile e molto attento, ma si contano sulle dita una mano" aggiunge.
A volte anche le mamme scappano e lasciano i figli alle nonne.
Il centro ospita 20 bambini gravemente disabili.
"C’è un ambulatorio frequentato da un centinaio di bambini che vengono un paio di volte alla settimana per la riabilitazione motoria e poi un centro per la logopedia".
Le mamme e le nonne si occupano di alcuni servizi all'interno del centro, mentre altre aiutano sia nella fisioterapia che nella classe.
"La mamme dei bambini arrivano da classi sociali in difficoltà e dunque cerchiamo di sviluppare dei lavori che loro possano fare", ha affermato Sironi.
Secondo Sirona in alcuni bambini si vedono dei miglioramenti notevoli.
"Abbiamo visto anche dei cambiamenti notevoli nelle mamme, anche per il fatto di non sentirsi più sole... Si riprendono in mano le redini della propria vita che è sicuramente complicata".
Ascolta l'intervista a Bruna Sironi, dell'Associazione Cittadinanza onlus:
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.
Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus.