Il partito laburista ha reso pubblico che il suo programma costerebbe 7,4 miliardi di dollari in più rispetto alle stime di marzo e 8,4 miliardi di dollari in più rispetto alla Coalizione, mentre i dati sulla disoccupazione mostrano il livello più basso degli ultimi 48 anni.
L'Australia è giunta alla vigilia del voto, mentre sono ancora aperti i seggi per il voto anticipato.
Punti chiave:
- Il partito laburista ha pubblicato i suoi costi elettorali, cifre al rialzo rispetto alle previsioni
- Rivelati i dati sulla disoccupazione, il numero il più basso degli ultimi decenni
- Il governo ha risposto positivamente alla richiesta di cambiare le regole e permettere alle persone positive al covid di poter accedere al voto telefonico
Nella giornata di ieri sono stati rivelati i dati sulla disoccupazione, una notizia che potrebbe dare una spinta positiva alla campagna elettorale del Primo Ministro Morrison, quando mancano ormai meno di 24 ore all’apertura delle urne.
La disoccupazione australiana è scesa al 3,9%, con quasi 9 milioni di persone che oggi in Australia hanno un lavoro a tempo pieno.
“Si sono persi 88.000 lavori part time ma se ne sono aggiunti 92.000 a tempo pieno, un'occasione per il primo ministro per sottolineare i successi del suo governo, in una campagna elettorale che è stata fortemente influenzata dalla questione economica e dopo che è stato confermato che i salari stanno crescendo meno dell'inflazione”, ha dichiarato l'esperto di politica federale Paul Scutti ai microfoni di SBS Italian.
Giornata significativa, quella di ieri, anche per il partito laburista: infatti il ministro ombra del tesoro, Jim Chalmers, ha rilevato i costi della campagna elettorale, un programma che costerebbe 7,4 miliardi di dollari in più rispetto alle stime di marzo e 8,4 miliardi di dollari in più rispetto alla Coalizione.
“Dopo una lunga attesa finalmente i laburisti hanno pubblicato i costi delle loro promesse elettorali”, ha commentato Scutti.
L'opposizione vorrebbe aumentare le spese di quasi 19 miliardi in quattro anni e fare dei tagli per 12 miliardi.
“Secondo Chalmers investire in formazione professionale, energia e asili nido aumenterà la produttività del Paese, con ricadute positive sul bilancio sul lungo periodo”, ha continuato Scutti.
L'AEC afferma che le persone positive al COVID potranno votare via telefono.
L'ultima giornata di campagna elettorale si è aperta con la risposra dell'AEC, Australian Electoral Commissioner che attraverso la voce del commissario Tom Roger, ospite alla ABC, ha fatto sapere che l'AEC ha chiesto una modifica che è stata accettata dal governo per consentire a tutte le persone positive al COVID di utilizzare il sistema di voto telefonico.
La risposta è arrivata dopo che si erano scatenate una serie di proteste da parte degli elettori e delle elettrici che vedevano a rischio il loro diritto al voto perché costretti in isolamento dal Covid.
Ascolta l'intervento integrale di Paul Scutti: