Da ieri siamo entrati nel mese che chiude l'anno e che ospita il Natale. Natale in Australia significa Natale estivo, il che provoca un irrisolto dilemma in molti che provengono dall'altro emisfero, dove la temperatura è simile a quella del protagonista del Natale contemporaneo, quell'omone panciuto che vive tra le nevi e ogni anno prende la sua slitta e consegna regali a tutti i bambini.
In Australia invece fa caldo, e spesso il processo di autoconvincimento che niente sia cambiato è un po' più difficile. Niente maglioni, niente camini, e anche molti meno rituali, iniziando dagli addobbi natalizi. Ma soprattutto cibi diversi, più adatti alle temperature che caratterizzano queste latitudini a fine anno.
E allora, che fare? Restare fedeli alla linea e sfidare le ghiandole sudoripare e presentarsi il pranzo del 25 con i tortellini in brodo o indossare con orgoglio le infradito e ingurgitare cocktail di gamberi senza pietà?
"Toccatemi tutto ma non il mio presepe", esordisce Lara, che confessa il suo amore per la capannuccia. "Al mio paese in Italia facevamo sempre il presepe vivente, e mia madre, quando mi sono sposata, mi ha regalato un bellissimo set di statuine che mi sono portata in Australia", ha confessato.
Macchè Pavlova: a casa mia tortellini, panettone e mascarpone, caldo nun te temo!Lara Murialdi
"Io sono nata in Australia ma lo scorso anno ho trascorso per la prima volta il Natale in Italia", ha raccontato Carmelina, che ha proseguito:"È stato bellissimo; posso dire che per me quello al freddo è il vero Natale!".
"Mi riallaccio a quello che ha detto Lara: mi piacerebbe molto fare un bel presepe quest'anno", ha dichiarato Carmelina, che è anche community engagement officer del Coasit di Melbourne.



