Il fine settimana appena trascorso ha segnato un triste record per l'Australia che è arrivata a 10mila morti dovuti alla diffusione del COVID-19.
Il dato più allarmante è che di questi 10mila, il 70% delle vittime è deceduta negli ultimi sei mesi, cioè dopo la terza ondata di COVID, con la variante Omicron, mentre i livelli di vaccinazione superano il 90% in tutti gli Stati e Territori.
Lunedì sono stati riportati 26 decessi, di cui 24 in Victoria, uno in New South Wales e uno in South Australia, mentre il numero di persone ricoverate in ospedale con il COVID-19 sta aumentando nei vari stati e territori australiani.
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In NSW sono 1.725, il dato più alto dal 28 aprile.
Secondo alcuni esperti, i decessi potrebbero arrivare a 14.000 entro la fine dell'anno se i casi continuano ad aumentare.
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Nonostante questi numeri e gli avvertimenti degli esperti, continua il percorso di normalizzazione della nazione.
Il governo federale australiano infatti ha modificato le sue leggi sulla biosicurezza per facilitare i viaggi internazionali.
Dalle ore 12:01 del 6 luglio, i viaggiatori non dovranno più dichiarare il proprio stato di vaccinazione prima di entrare o uscire dall'Australia, anche se dovranno ancora indossare la mascherina nei voli nazionali e sui voli internazionali in entrata.
Alcuni ascoltatori e ascoltatrici sono intervenuti in diretta per raccontarci come stanno vivendo questa nuova situazione.
Abbiamo chiesto loro: "Vi siete lasciati il COVID alle spalle, nonostante i numeri ci dicano che l’emergenza non è ancora finita oppure no? Fate ancora distanziamento sociale, indossate le mascherine anche dove non è obbligatorio?".
Ascolta i loro interventi in versione integrale qui:
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Gli esperti avvertono che di questo passo l'Australia raggiungerà i 14mila morti entro la fine dell'anno. Nonostante crescenti numeri e avvertimenti però, continua il percorso di normalizzazione della nazione.
SBS Italian
05/07/202224:08