Voglio andare a vivere in Australia - Gli ostacoli del nuovo visto studentesco

I cambiamenti ai visti studenteschi, in vigore dal primo luglio, mirano a scoraggiare chi arriva in Australia per frequentare corsi economici in attesa di trovare un altro visto.

Australia sign on a wood plank

Source: morguefile

Il campanello d'allarme per chi era intenzionato a venire in Australia era suonato già lo scorso mese, con le anticipazioni sui cambiamenti al visto studentesco.

Avevamo accennato con l’agente di immigrazione Emanuela Canini a quello che si sarebbe prospettato (qui la nostra discussione). Il quadro della situazione non è ancora completo, ma è già chiaro che ci saranno diverse limitazioni problematiche per chi cerca di venire in Australia con un visto studentesco.

 

I requisiti, con i cambiamenti in vigore dal prossimo primo luglio, saranno uguali per tutti i paesi.

Iniziamo ad analizzare quello economico: bisognerà dimostrare di avere fondi sufficienti per vivere in Australia. È un requisito che già esisteva per alcuni paesi e che è stato esteso a tutti con la scomparsa delle sub-categorie. Agli studenti italiani bastava dichiarare di avere fondi sufficienti, ora da luglio tutti gli studenti dovranno provare di avere effettivamente i soldi.
"Secondo me si cerca di lasciar fuori quelli che vengono a frequentare corsi di inglese economici e aggiungerei anche corsi nati appositamente per dare visti a chi viene a cercarsi uno sponsor"
Sono già state indicate delle cifre specifiche, che verranno leggermente aumentate da luglio, e che rappresentano il costo medio che uno studente deve sostenere nell'arco di un anno vivendo in Australia. La cifra verrà poi aumentata a seconda del numero di famigliari inclusi o nel caso in cui ci siano minori che devono frequentare le scuole dell’obbligo, quindi dai 5 ai 18 anni.

Ad esempio, uno studente che arriva da solo dovrà dimostrare di avere in banca circa 19 mila dollari, mentre una famiglia composta da un coppia e due figli in età scolare dovrà provare di avere in banca almeno 46mila dollari. Se non si hanno materialmente i soldi, è possibile mostrare di avere ottenuto un prestito, oppure presentare la dichiarazione dei redditi dei genitori del richiedente o del partner, che deve essere di 60,000 dollari.

I dettagli però non sono ancora chiari: si deve considerare il reddito combinato di entrambi i genitori (ovvero, devono arrivare ai 60mila dollari se sommati) o di uno solo? Inoltre non è chiaro se il reddito del partner incluso nel visto si riferisce ad uno stipendio percepito nel paese d’origine, che evidentemente non sarà più percepito una volta arrivati in Australia. Qual è lo scopo di mostrare questo reddito se poi non verrà corrisposto dopo il trasferimento down under?

Si dovranno attendere le linee guida del Dipartimento di immigrazione, che di solito arrivano diverso tempo dopo la pubblicazione della legge.

Un secondo requisito comune è il livello della conoscenza dell'inglese. Il livello richiesto è più alto di quello del visto 457, infatti per il visto studio servirà un IELTS 5.5 (o test equivalente) come punteggio medio e questo test è valido solo per due anni, invece dei soliti tre per cui è valido per gli altri visti. Il punteggio potrà scendere a 5 se si frequentano dieci settimane di corso di inglese preparatorio; nel caso di 20 settimane di corso invece si dovrà raggiungere 4.5.

Quali valutazioni si possono fare su questi cambiamenti? Secondo l’agente di immigrazione Emanuela Canini, l’obiettivo del governo è di ostacolare chi arriva in Australia per frequentare corsi di inglese economici e i cosiddetti corsi “vocational”, i classici diplomi o certificate III o IV di scuole frequentate da chi cerca una scorciatoia per venire in Australia e cercarsi uno sponsor in loco.

Queste leggi – aggiunge Emanuela - non cambieranno le circostanze di chi si iscrive all’università per corsi di laurea o master, dove è già prevista una selezione sul livello di inglese e dove i costi di iscrizione, molto alti, operano già una “selezione naturale” tra chi si può permettere i corsi e chi no.

I cambiamenti comunque non saranno retroattivi, ma si applicheranno solo su chi fa richiesta di visto studio dal primo luglio in poi.


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Published

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By Carlo Oreglia, Virginia Padovese

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