Ad inizio settimana è ripreso al parlamento australiano il dibattito sulle proposte di cambiamento al Migration Act, che darebbero al ministro dell'immigrazione il potere di cancellare visti in base a quelli che vengono descritti come "character concerns", preoccupazioni relative alle azioni o alle convinzioni politiche dell'intestatario del visto. “Si rischia l'erosione dei diritti civili” secondo i Verdi. Ne parliamo con l’agente di immigrazione Emanuela Canini.
L'impatto della fedina penale sui visti, dice Emanuela Canini, è una questione sempre molto dibattuta e viene presa molto seriamente per quanto riguarda sia l’approvazione di un visto sia la cancellazione di un visto già approvato. Può riguardare anche la residenza permanente, che può venire cancellata anche dopo molti anni dalla sua approvazione.
Analizziamo come è la situazione al momento: un visto può essere rifiutato o cancellato se sono stati commessi dei reati, la cui gravità viene valutata secondo i parametri della legge e a discrezione del Ministro o dei suoi delegati.
Ad esempio, un visto può essere rifiutato o cancellato a seguito di un crimine punito con più di 12 mesi di reclusione o per una serie di reati la cui pena supera i 12 mesi anche se la condanna viene sospesa. Nel caso il reato non sia considerato tale in Australia – ad esempio quello di omosessualità, che in alcuni paesi viene punita duramente – il visto non viene né rifiutato né cancellato.
Se però una persona ha commesso una serie di reati relativamente piccoli ma viene giudicato a rischio di recidività, il visto può essere rifiutato.
"In Australia these days you can be retained in prison for something you might do in the future. It's an incredibly Orwellian series of amendment bills." Green Senator Nick McKim.
Il parlamento sta discutendo se concedere al ministro dell’immigrazione il potere di poter rifiutare il visto d'ingresso in Australia a persone che si ritiene possano in futuro commettere reati o costituire un rischio per la sicurezza nazionale.
I Verdi sostengono che deve essere il parlamento federale, nel caso, a decidere chi deve essere considerato indesiderabile, e non il ministro dell'Immigrazione, che si arrogherebbe poteri troppo estesi.
"We would submit, on any reasonable assessment of Mr Trump's character, he would fail the character test. He would fail the character test. He's greenlighted sexual assault on women.” Green Senator Nick McKim
Ci scrive Mirco, che vuole programmare al meglio il suo futuro in Australia: lui ha 20 anni e chiede se sia opportuno specializzarsi in qualche campo prima di venire in Australia con il WHV.
Secondo Emanuela Canini, Mirco fa bene a pensarci adesso e a pianificare, visto che raramente a 20 anni si hanno i requisiti per farsi sponsorizzare. Il suggerimento di Emanuela, vista la giovane età e considerato che molte qualifiche ottenute in Italia non vengono riconosciute down under, è di darsi più tempo possibile in Australia.
Entra in scena allora il “panino di Emanuela Canini”, come lo abbiamo ribattezzato in onda: la maggior parte dei ragazzi viene in Australia con il WHV, chiede il secondo e poi fa uno student visa. In questo modo però al termine dell’ultimo visto non si ha il tempo materiale per trovare uno sponsor, visti i tempi ridotti.
Una soluzione potrebbe essere quindi il "panino": si inizia con il WHV, poi si chiede uno student e ottenute le qualificazioni desiderate si fa domanda per il secondo WHV, guadagnando quindi tre mesi di tempo per trovarsi l’agognato sponsor.
Due fette di WHV con in mezzo un visto studentesco, una possibilità che, lo ricordiamo, possono prendere in considerazione solo coloro che abbiano meno di 30 anni.
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