Il governo laburista del neo-premier Mark McGowan non ha perso tempo nel rendere esecutive le prime iniziative nel campo dell'immigrazione. Il governo ha nei giorni scorsi sospeso il certificato RCB e programmato una revisione del WASMOL, due sigle all'apparenza oscure ma fondamentali per ottenere il permesso di lavorare nello stato.
L'agente di immigrazione Emanuela Canini ci ha spiegato i motivi e le conseguenze di questa decisione.
Il certificato RCB, che sta per Regional Certifying Body, consiste nell’approvazione che il centro regionale locale dà allo sponsor prima che questi possa sponsorizzare una persona con un visto regionale 187. Senza quell’approvazione, il visto 187 non si può fare. Con la sospensione del certificato, il governo sta praticamente bloccando la possibilità di far sponsorizzare lavoratori nel WA con quel visto. Non si sta però parlando di visto 457 o visto 186, dato che i governi statali non hanno potere di intervenire in questo campo, prerogativa del governo federale.
Il governo di McGowan ha inoltre annunciato la revisione del WASMOL, la Western Australian Skilled Migration Occupation List . I motivi vanno cercati nella complicata situazione dell’occupazione nello stato, in calo dopo la fine del boom minerario e il rallentamento del settore dell’edilizia.
La revisione mira ad appurare quali siano i settori dove potrebbe esserci ancora bisogno di lavoratori stranieri. La lista permette di avere una nomination per i visti a punti statali e regionali, il 190 e il 489. Si dovrà quindi attendere la nuova lista per capire come muoversi.
“I laburisti avevano anticipato questa mossa in campagna elettorale, il segnale che hanno voluto dare è di voler fare le cose che hanno promesso”
Chi in questo momento si stava apprestando a fare richiesta di uno di questi visti, purtroppo non potrà procedere, anche se non sappiamo se la sospensione del certificato RCB sarà temporanea o definitiva. Anche i tempi della revisione non sono conosciuti, dato che una revisione della lista richiede una consultazione con gli esperti del settore e una ricerca di mercato, che potrebbero richiedere parecchio tempo.
L’intento di queste due iniziative è di proteggere i lavoratori locali che non se la passano più bene come qualche anno fa. Queste mosse – sottolinea Emanuela Canini - sono state compiute su visti dove esiste una parte di procedura decisa dal governo statale. Altri visti, come l’Independent skilled 189, il 457 e l’Employer Nomination Scheme 186, non possono essere toccati se non con l’intervento del governo federale.
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