How is going to be 2018 grapes harvest in Italy?

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Flickr Source: Christine und Hagen Graf

Sydney based WSET sommelier Martina Dal Grande reports.


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La prossima vendemmia in Italia porterà la produzione di vino a 47 milioni di ettolitri, con un netto incremento (di oltre il 17%) rispetto ai 40 milioni dello scorso anno. Questa la stima effettuata da Coldiretti in occasione del distacco del primo grappolo d’uva avvenuto a Coccaglio, nella provincia di Brescia, e che come da tradizione, con Pinot Noir e Chardonnay è la prima ad inaugurare la vendemmia lungo la penisola.

Il risultato è in linea con la media dell’ultimo decennio e riapre la tradizionale sfida per la leadership produttiva mondiale con un testa a testa tra Italia e Francia dopo il primato conquistato dal vino del Bel Paese lo scorso anno. Secondo le prime stime di Agreste - il servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese - la produzione dei cugini d’oltralpe dovrebbe essere infatti di 46,8 milioni di ettolitri, il 27% in più dello scorso anno, anche se con preoccupazioni per muffe in Languedoc e a Bordeaux.
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Per effetto delle piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate, la vendemmia 2018 inizia con un ritardo di circa una settimana rispetto allo scorso anno. In Italia le condizioni attuali fanno comunque ben sperare per un'annata di ottima qualità, anche se l’andamento della vendemmia dipenderà molto dal clima nel mese di settembre.

Dal nord al sud della Penisola si parte tradizionalmente con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello.

La produzione italiana, dichiara Coldiretti, è destinata per oltre il 70% ai vini DOCG, DOC e IGT – più in dettaglio troviamo 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola.
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Sul territorio nazionale ci sono 504 varietà iscritte al registro degli uvaggi nativi italiani contro le 278 dei cugini francesi, a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia, che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.

Secondo gli esperti da un punto di vista agronomico lo sviluppo dei vigneti è stato condizionato quest'anno da un clima bizzarro che ha alternato gelate, piogge e umidità: questo sarà quindi l’anno in cui la capacità del viticoltore farà la differenza sul risultato finale. In ogni caso l’Italia inizia la nuova stagione vitivinicola da una situazione di leadership di settore, avendo mantenuto nel 2017 il primato produttivo mondiale e tenuto a distanza il competitor francese (36 milioni di ettolitri di vino) e quello spagnolo (35,5 milioni di ettolitri).

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