1. Il discorso di scuse

Source: AAP
2. 'Sorry Day' e l’anniversario delle scuse agli aborigeni si celebrano in due giorni diversi

Source: Twitter (@NACCHOAustralia)
3. il rapporto “Bringing Them Home”
L’inchiesta nazionale sulla separazione dei bambini aborigeni e isolani dello Stretto di Torres dalle loro famiglie, avviata nel 1995 dal Procuratore Generale, è stata condotta dalla Commissione per i Diritti Umani e le Pari Opportunità (HREOC). Il Rapporto finale, “Bringing Them Home”, è stato presentato in parlamento nel 1997. Ecco i principali punti del Rapporto:
- Le politiche di rimozione messe in atto dal governo australiano hanno causato l’allontanamento forzato di 1 bambino indigeno su 3 nel periodo di tempo che va dal 1910 al 1970;
- Gli effetti di tale rimozione sono stati, per la maggior parte delle vittime, multipli, nocivi e profondamente invalidanti;
- Le leggi sulla rimozione forzata erano discriminatorie, razziste e di intento genocida;
- In molti casi, hanno provocato violazioni del dovere fiduciario e dell’obbligo di assistenza, oltre a vere e proprie azioni criminali.
Il rapporto contiene 54 raccomandazioni, implementate da tutti i governi successivi.
4. Le scuse agli aborigeni non vanno intese come 'forgive and forget'
Lungi dal porre fine alla questione della Stolen Generation, le scuse di Kevin Rudd rispondono solo a una minima parte delle 54 raccomandazioni del rapporto. L’iniziativa di Rudd doveva essere il primo passo del procedimento riparatorio di una politica lesiva dei diritti umani e certamente non un modo per persuadere gli indigeni a ‘superare il trauma’ e ‘andare avanti’ o, appunto, ‘perdonare e dimenticare’. Per quanto riguarda la rimozione forzata, il risarcimento deve essere garantito dal riconoscimento dell’avvenuta violazione dei diritti umani... Il risarcimento consiste in: 1. ammissione di responsabilità e scuse 2. garanzia contro eventuali ripetizioni; 3. misure di indennizzo; 4. misure di riabilitazione; 5. indennizzo finanziario.
5. Le percentuali di rimozione dei bambini indigeni sono oggi superiori a quelle di qualunque altro momento della storia dell'Australia
Un articolo di SBS Insight fa notare che "nel 2014-15 in Australia oltre 15.000 bambini indigeni alloggiavano in strutture lontane da casa, cifra aumentata del 65% da quando Kevin Rudd ha presentato le scuse alla Stolen Generation nel 2008". Nonostante i bambini aborigeni siano solo il 5,5% dei bambini australiani tra 0-17 anni, rappresentano il 35% dei bambini privi di cure parentali che vivono in strutture fuori casa. I bambini indigeni di età compresa tra 1 e 4 anni avevano 11 probabilità in più di vivere lontano dalle famiglie d'origine rispetto ai bambini non-indigeni dello stesso gruppo di età. Sembra quindi che i bambini indigeni vengano rimossi dalle loro famiglie biologiche oggi più che in qualsiasi altro momento nella storia australiana. È difficile saperlo con certezza, dal momento che buona parte della documentazione anteriore agli anni '90 è andata distrutta, ma i dati mostrano che nel 1993 i bambini indigeni che risiedevano in strutture fuori casa erano solo 2.419.
6. Le canzoni

Source: SBS
7. Le scuse non sono soltanto un’ammissione di colpa, ma anche un’espressione di dolore
Kevin Rudd non ha presentato le scuse da parte di ogni singolo cittadino non indigeno australiano, ma ha agito in rappresentanza del governo che, insieme alla chiesa, sono le due organizzazioni maggiormente responsabili nei confronti della Stolen Generation. Il dolore e la vergogna espressi a livello nazionale nei confronti delle vittime dell’azione del governo australiano trascendono le responsabilità individuali, così come ci si può sentire orgogliosi dei sacrifici compiuti dai soldati dei Corpi dell'Esercito Australiano e Neozelandese o dalle vittorie delle squadre sportive australiane.
8. Chiedere scusa rappresenta un grande passo verso la riconciliazione
Nonostante la frustrazione causata dal rendersi conto che alle scuse non sono seguite iniziative riparatorie inadeguate, è bene non sottovalutare l’importanza che l’ammissione di colpa da parte del governo e di tanti australiani ha avuto per i sopravvissuti. Come ha raccontato Steve Bunbadgee su The Guardian riferendosi alle reazioni della sua gente dopo il discorso di Rudd, "non c’erano solo sentimenti di rabbia e ostilità. C’erano anche tanti bambini di ogni etnia che sventolavano bandiere aborigene nell’ascoltare Kutcha Edwards e John Butler cantare l’inno nazionale aborigeno sui diritti di proprietà della terra, From Little Things Big Things Grow. C’era un senso tangibile di unità e solidarietà tra la folla. I sopravvissuti anziani piangevano e si abbracciavano”. È stato facile lasciarsi coinvolgere dalle emozioni in quell’occasione, ma non bisogna dimenticare che per gli anziani è stata una giornata difficile. Non capita spesso di celebrare ufficialmente l’ammissione di una ingiustizia ai nostri danni, tanto meno di farlo insieme alla comunità non indigena. Posso contare sulle dita di una sola mano i brevi momenti nella storia Australiana in cui ci siamo abbandonati ad emozioni collettive.
9. Healing Foundation

Source: SBS
10. Il sito web delle testimonianze della Stolen Generation
Si tratta di un’iniziativa che ha voluto raccogliere le testimonianze in video dei sopravvissuti della Stolen Generation per condividerle online. Non ci sono volumi, ricerche o rapporti in grado di dare un’idea del dolore e delle lacerazioni causate dalla Stolen Generation meglio delle testimonianze degli stessi protagonisti.