Oggi, 21 maggio, si celebra la Giornata Mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo, promossa dalle Nazioni Unite.
Secondo il sito dell'UNESCO, la giornata celebra i benefici della diversità culturale e riafferma l'impegno della comunità internazionale verso il mutuo intendimento e il dialogo interculturale.
I fenomeni migratori sono tra i fattori principali che permettono l'incontro tra diverse culture, specialmente nei paesi che accolgono piu migranti internazionali. Ma quali sono i luoghi dove l'incontro tra culture diverse è più evidente?
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni, agenzia intergovernativa collegata all'ONU pubblica dal 2000 il suo rapporto intitolato World Migration Report.
Secondo i dati contenuti nell'edizione 2018 del documento, pubblicata all'inizio dell'anno, il fenomeno migrazioni assume proporzioni enormi su scala globale, considerando non soltanto gli spostamenti di persone da una nazione all'altra, ma anche quelli all'interno di una stessa giurisdizione nazionale.
La definizione di migranti qui usata comprende categorie estremamente eterogenee, dai rifugiati alle persone che si sono spostate per motivi lavorativi, come molti italiani recentemente arrivati in Australia.
Secondo i dati più recenti, c'erano circa 244 milioni di migranti internazionali nel mondo nel 2015, pari al 3,3 per cento della popolazione globale.
Quindi nonostante l'impatto sociale, politico e mediatico, la migrazione di persone da una nazione all'altra riguarda soltanto una piccolissima minoranza della popolazione globale, il che significa che restare a vivere nel proprio Paese di nascita rimane per lo più la norma. La grande maggioranza delle persone persone nel mondo non si sposta oltre i confini del proprio Paese.
Ma se si guarda invece ai flussi di spostamento all'interno delle nazioni, per esempio da zone rurali a aree urbane, i numeri sono molto più significativi. Nel 2007, per esempio, si calcola che fossero circa 740 milioni le persone che si sono spostate in un'altra area della propria nazione di residenza.
Detto questo, l'aumento dei migranti internazionali è comunque evidente, e non solo per la rilevanza che viene data a questi flussi dai media internazionali e dalla preminenza che viene data al fenomeno nell'agenda politica di molti stati.
Ad esempio, secondo una proiezione fatta nel 2003, entro il 2050 i migranti internazionali avrebbero dovuto essere 250 milioni, ovvero rappresentare il 2,6% del totale popolazione. Questa cifra è già stata ampiamente superata nel 2018. Al contrario, nel 2010 la stessa previsione vedeva il numero di migranti internazionali previsti per il 2050 crescere sino a 450 milioni di persone.
Per quanto riguarda le classifiche dei Paesi che accolgono più migranti, al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Germania e Russia. L'Australia si trova in nona posizione mentre l'Italia la segue in undicesima.

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Guardando alle nazioni i cui cittadini migrano altrove, al primo posto troviamo l'India seguita dal Messico e dalla Russia. Non c'è traccia dell'Australia in questa graduatoria, mentre l'Italia è presente al ventesimo posto, con più di due milioni e mezzo di suoi cittadini – nati in patria - che risiedono all'estero.
Questi dati non considerano però l'impatto che l'immigrazione può avere su una nazione in proporzione alla sua popolazione. Nazioni come gli Stati Uniti e la Russia hanno una popolazione residente non paragonabile a quella dell'Australia.
E proprio guardando la proporzione di immigrati rispetto al totale dei residenti, l'Australia si posiziona al secondo posto a livello globale, con il 28,2% dei suoi residenti arrivati come migranti internazionali. Al primo posto troviamo la Svizzera la cui popolazione è composta per il 29,4% da persone nate in altre nazioni, tra cui, in molti casi proprio l'Italia.