Gli studenti internazionali sono stati invitati a farsi avanti senza paura, nel caso in cui pensino di avere subito un trattamento scorretto sul lavoro. Il Fair Work Ombudsman ha lanciato una nuova campagna a livello nazionale con lo scopo di fare in modo che tutti i lavoratori in Australia vengano a conoscenza dei loro diritti.
Tra l’altro, ne abbiamo parlato anche il mese scorso, Fair Work offre ora la possibilità di denunciare casi di sfruttamento anche in italiano.
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Il sito di Fair Work disponibile in italiano
Il 24enne nepalese Avishek è arrivato a Sydney tre anni fa con un visto studentesco per intraprendere un percorso di studi per diventare commercialista. Per sostenere i costi universitari e avere di che vivere ha iniziato a lavorare come lavapiatti.
In quegli anni era perfettamente consapevole di venire sottopagato, ma non ha mai osato dire nulla per paura di perdere il lavoro.
"I wasn't getting the appropriate money that I was supposed to get. I wasn't saying anything to any one because I knew I had to stay here and pay my uni fees in order to survive."
Secondo il Fair Work Ombudsman quello che è successo ad Avishek è piuttosto comune. Gli studenti internazionali rappresentano un numero significativo tra coloro che sporgono denuncia.
Nell’anno finanziario 2016-2017 quasi la metà dei casi finiti nelle mani dell’Ombudsman riguardava persone che vivevano in Australia con un visto, ovvero non cittadini australiani. E oltre un terzo di questi erano studenti internazionali.
Secondo Natalie James, Fair Work Ombudsman, i casi sono in realtà molto di più di quelli denunciati.
"We also know they can be hesitant to come forward because of concerns about their visa so we are particularly concerned about international students because we've heard some very serious stories about exploitation."
Gli studenti internazionali hanno il permesso di lavorare in Australia per un massimo di 20 ore alla settimana. Bijay Sapkota, Presidente del Consiglio degli Studenti Internazionali d’Australia, sostiene che però molto spesso gli studenti superano questo limite di ore lavorative concesse per poter coprire i costi della loro vita in Australia.
"Some students tend to pay for the fees, the majority of international students pay for their accommodation, living costs and this makes them work more than 20 hours a week."
Secondo l’Ombudsman, i datori di lavoro fanno leva proprio su questo punto, ovvero sul tetto massimo di ore lavorative concesse, ed esercitano pressione sui loro dipendenti per non farli parlare. Almeno per Avishek è stato effettivamente così.
"If I do more than 20 hours, the first thing in my mind was that I'd be sent out of Australia, like every international student thinks."
Una ricerca commissionata dall’Ombudsman ha rilevato che il 60% degli studenti internazionali è convinto che parlando di un eventuale problema al proprio datore di lavoro, la situazione rischi di rimanere tale e quale se non addirittura addirittura di peggiorare.
Questo timore ha spinto l’Ombudsman a lanciare una nuova campagna per spronare gli studenti internazionali a presentare i loro recalmi, e denunciare le ingiustizie.
L’intento è quello di rassicurare gli studenti che presentare una denuncia non significa mettere a rischio il proprio visto.
"I can reassure all international students, that if you haven't been paid correctly and you come to the Fair Work Ombudsman for help, we will ensure that your visa status is preserved."
È necessario che anche gli studenti internazionali conoscano i loro diritti. La maggior parte dei lavoratori, ricorda Natalie James, devono essere pagati almeno 18,29 dollari l’ora. Per le posizioni casual il minimo sale a 22,86 dollari l’ora.
I dipendenti devono anche essere consapevoli delle situazioni in cui al salario si aggiungono le penalty rates ovvero le indennità di turno.
Il sito del Fair Work Ombudsman, proprio per aiutare gli stranieri a conoscere i propri diritti sul lavoro, è disponibile in 30 lingue diverse, tra cui l’italiano.
Fair Work, lo ricordiamo, è l'ente del Governo che vigila sulle norme di legge che disciplinano i rapporti di lavoro in Australia. I suoi servizi sono completamente gratuiti sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro.
La sua funzione è quella di fornire informazioni sulle norme di legge in vigore, aiutare dipendenti e datori di lavoro a conoscere i propri diritti e doveri, condurre accertamenti e indagini per verificare se le leggi in materia di lavoro vengono rispettate e far valere le norme di legge nei casi in cui ci siano delle violazioni.
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