“Fuori dalla nebbia non è solo la nebbia della Bassa Padana, ma anche la nebbia che avevamo dentro di noi”

In questa terza parte della sua storia di vita Giancarla ci parla del libro: “Fuori dalla nebbia, due vite all’ombra di Giovannino Guareschi”. Il titolo ha un significato metaforico perchè parla del percorso per uscire dall’offuscamento in cui si era dipanata l'infanzia di Giancarla fino a 16 anni, a causa delle numerose bugie sulla sua nascita, ma anche in senso fisico. Infatti lasciando Parma per l’Australia, Giancarla è passata dalla nebbia che avvolge Parma, alla solarità dell’Australia. La storia è infatti ambientata nella Bassa Padana, terra natale di Guareschi, cresciuto e vissuto vicino alla casa di Giuseppe Verdi e alla chiesetta dove c’è tutt’ora l’organo sul quale ha imparato a suonare.

Giancarla Montagna Guareschi

Giancarla e Giuliano Montagna Guareschi Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi

Giancarla e Giulio Montagna Guareschi
Giancarla e Giulio a Fontanelle, davanti alla statua di Giovannino Guareschi Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
Ascoltiamo la terza parte della sua storia

Giancarla Montagna Guareschi
Giancarla Montagna Guareschi riceve dal sindaco di Parma le chiavi della città Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
"C'è in giro un giovane che dice di essere nostro fratello, ma non lo è"
In Australia, Giuliano, persona schiva, era ormai rassegnato a non ottenere la paternità. La causa scatenante per voler intraprendere il percorso per il riconoscimento risale al momento in cui Giancarla legge una pagina del libro “Chi sogna i nuovi gerani” scritto da Alberto e Carlotta Guareschi, fratellastri di Giuliano, in cui si metteva in dubbio la serietà della mamma di Giuliano, trattandola addirittura come una bugiarda e una poco di buono. Quella pagina scuote Giancarla a tal punto che incita Giuliano a scrivere un libro per raccontare finalmente la sua di verità, tenuta dentro per tanti anni. Per Giancarla è un atto dovuto soprattutto per difendere la mamma di Giuliano, una donna di grande dignità, cha aveva avuto l’unica colpa di innamorarsi del grande scrittore. Aveva sposato Arnaldo Montagna, pur non amandolo, solo per dare un cognome al figlio e non fargli cominciare la scuola come figlio di NN.
Giancarla Montagna Guareschi
Giulio davanti alla gigantografia della foto del padre Giovannino Guareschi Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
"La madre di Giulio si è sposata per darne un nome al figlio"
Giancarla, donna volitiva e piena di energia, convince Giuliano a scrivere la propria biografia, nasce così: “Mio padre, di Giovannino Guareschi”. Dopo la pubblicazione trovano difficile presentarlo: nessuno vuole mettersi in contrasto con la famiglia Guareschi perchè si sa, per i parmigiani viene prima Guareschi e poi Dio. Questi ostacoli non fermano Giancarla che, pagando una cifra disumana, decide di presentarlo nel Teatro Regio, che registra il tutto esaurito.
Giancarla Montagna Guareschi
Giancarla (nel centro) con Carlotta ed Alberto Guareschi Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
"L'idea che il figlio andasse a scuola come un NN per la madre di Giulio era una cosa pazzesca"
Giancarla parla della sua ultima fatica letteraria, il libro “Fuori dalla nebbia”, scritto a quattro mani con Concetta Cirigliano Perna, nel 2015. Il libro riceve un’accoglienza di critica e di pubblico al di sopra delle migliori aspettative con almeno 20 presentazioni in Italia, da Torino, in cui viene presentato in 5 circoli culturali, poi a Parma e dintorni, passando per Firenze fino a Cosenza e a Matera, per poi chiudere il tour a Roma, che ha visto la partecipazione della giornalista amica Chiara Valentini e di ex diplomatici come il dott. Alvise Memmo e il dott. Guido Scalici.
Giancarla e Giuliano Montagna Guareschi
Torino, Circolo dei lettori: il pianista Roberto Cagnozzo, Giancarla, lo scrittore Federico Audisio, Concetta Perna e l'attore Ivan Alovisio Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
"La sofferenza ti da la forza di affrontare tutto"
La più grande soddisfazione è stata presentarlo al Palazzo Vitale, dove avevano rifiutato la presentazione del libro di Giuliano. Il risultato è dovuto grazie alla perfetta collaborazione con Concetta, al dialogo sincero, onesto, al desiderio comune di raccontare una storia che potesse avere un valore universale, visto che tratta temi che toccano molta gente, come quello sulla illeggitimità di nascita. Giancarla ritorna sulla gratificazione provata per il riconoscimento della paternità di Guareschi e del piacere di fronte al risultato del DNA e che l’ha confermata al 100%.
Giancarla Montagna Guareschi
Roma Galleria Fandango - Da destra: Concetta Perna, Giancarla, Chiara Valentini, Giuseppe Ussani D'Escobar, Ivan Alovisio Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
"Lo scrivere è stata una sofferenza nel rivangare tutto il passato, soprattutto nel ricordare quegli attimi che credevo di aver ormai seppellito"
Giancarla si sofferma sulla sofferenza provata nello scrivere il libro “Fuori della nebbia” in questo tragitto che la porta fuori dalla nebbia interiore, dove ha rivangato il passato, il difficile rapporto con sua madre, il riappropiarsi della sua vita. Il libro è venuto in essere come una continuazione naturale della biografia di Giuliano. Giancarla aveva scritto delle bozze da aggiungere al libro di Giuliano, magari per farne un film, poi in realtà, esaminandole con Concetta, alla luce della complessità della sua vita, si è capito che quelle bozze, potevano diventare un libro a sè.
Giancarla Montagna Guareschi
Giancarlo sulla tomba di Giovannino e Giulkiano Guareschi Source: Courtesy of Giancarla Montagna Guareschi
"La nostra unione è stata qualcosa di veramente eccezionale"
Ne è venuto fuori un romanzo biografico in cui la storia di Giancarla si intreccia con quella di Giuliano, ma anche con l’esperienza di emigrazione comune alle centinaia di emigranti italiani e con una rappresentazione della società italiana e australiana degli anni Sessanta. Con un messaggio positivo: i destini incrociati di un uomo e una donna, nati sotto i peggiori auspici e che, stando insieme, si sono salvati.Raccontare di sè, è stata una sofferenza ma anche una liberazione, certamente con un effetto catartico che le restituisce serenità e fiducia nel futuro.

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By Luisa Perugini


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