Le favole della buonanotte sono spesso state veicolo di messaggi più profondi per i lettori e le lettrici più piccini, messaggi intrecciati a storie di re e regine, streghe e principesse... Ma Elena Favilli e Francesca Cavallo, due donne imprenditrici italiane, hanno messo protagoniste ben diverse al centro delle loro raccolte di racconti della buonanotte: si tratta di donne realmente esistite, che hanno vissuto in periodi storici differenti, in varie parti del mondo, che hanno lavorato in vari campi... Le loro storie hanno incantato bambine (e bambini) in tutto il mondo.
"Noi ci siamo conosciute a Milano, dove Elena lavorava come giornalista e io come regista teatrale", ci ha spiegato Francesca Cavallo durante una recente intervista con SBS Italian, "nel 2011 Elena mi coinvolse nel progetto di una rivista per bambini su iPad".
"Elena stava lavorando come giornalista e io come regista teatrale; nel 2011 Elena mi ha chiesto di collaborare per creare una rivista per bambini su iPad”.
Elena e Francesca, che si sono trasferite negli Stati Uniti, hanno creato una newsletter per genitori intitolata Good Night Stories for Rebel Girls, che condivideva ogni settimana una storia di emancipazione femminile. "Questa newsletter iniziò ad avere un sacco di successo, e ci dicemmo 'forse questo potrebbe diventare un libro' e invece di seguire il percorso tradizionale e lanciarlo con un editore abbiamo pensato di provare con una campagna di crowdfunding". Elena e Francesca non potevano immaginare che avrebbero di lì a poco raggiunto e superato i loro obiettivi così ampiamente da diventare una success story conosciuta in tutto il mondo.
“Siamo diventati il libro più finanziato nella storia del crowdfunding” Francesca Cavallo
Elena e Francesca hanno usato tre criteri per scegliere le storie che volevano includere nel libro: dovevano essere donne dei campi più diversi, provenienti da tutto il mondo, e avere storie personali con dettagli interessanti per i bambini, "dettagli che accendono l’immaginazione", spiega Francesca.
Un esempio è la stilista francese Coco Chanel, che ha affermato: "Le donne pensano a tutti i colori ma non all’assenza di colori. Ho detto che il nero ha tutto. Anche il bianco. La loro bellezza è assoluta. È l’armonia perfetta". Coco imparò a cucire da bambina in orfanotrofio, usando i tessuti avanzati dalle uniformi delle suore, che naturalmente erano bianche e nere. Un altro esempio che Francesca Cavallo ha citato è quello della cuoca statunitense Julia Child, che, molto prima di diventare un’autrice di fama mondiale, collaborò durante la seconda guerra mondiale alla creazione di un repellente anti-squali per proteggere i marinai e l’equipaggiamento nelle acque infestate da pescecani.
Il progetto di Francesca e Elena era quello di creare "non una collezione di biografie che sembrano un compito, didascaliche, ma storie della buonanotte che facciano sognare", storie che possano offrire modelli femminili forti sia ai maschi sia alle femmine, perché è importante per i maschi crescere con modelli femminili forti.
"Ci sono cento modi diversi di essere ribelli. Essere ribelli è imparare ad ascoltare il proprio cuore e fare di tutto per seguirlo e non farsi scoraggiare da chi cerca di ridimensionare le nostre aspettative, di ridimensionare l’idea del potenziale che abbiamol”
Nonostante da ragazzina faticasse a trovare modelli femminili forti, ora Francesca Cavallo ha alcune eroine: durante l'intervista con SBS Italian ha menzionato la scrittice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, autrice del libro “We should all be feminists” (Dovremmo Essere Tutti Femministi). Leggerlo è stato un "punto di svolta" per Francesca, che menziona anche la recente campagna presidenziale di Hilary Clinton come fonte di ispirazione. Il suo scopo, in fondo, è proprio " celebrare tutti gli esempi di leadership femminile".
"Da bambina avevo molte poche eroine, i miei eroi erano tutti maschi perché non avevo punti di riferimento femminile, e questo è parte della ragione che mi ha spinta a scrivere il libro"
Francesca Cavallo ed Elena Favilli hanno recentemente pubblicato Good Night Stories for Rebel Girls 2, un secondo volume con 100 nuove storie di "donne ribelli", e alla fine di gennaio hanno donato $100,000 dei ricavati dei loro libri al Malala Fund, spiegando che l'attivista pakistana e vincitrice del Premio Nobel Malala Yousafzai, una delle protagoniste del primo volume di Good Night Stories, è "un simbolo globale della lotta per l'empowerment delle ragazze, [e lei] è un'ispirazione per milioni di ragazze e giovani donne in tutto il mondo".