Interattivo. Come si vive in Australia quartiere per quartiere

Una mappa interattiva per mettere a confronto il benessere della tua zona con il resto d'Australia.

Australia, New South Wales, Sydney, row of old residential houses

Australia, New South Wales, Sydney, row of old residential houses Source: Getty Images/Westend61

Nonostante l’Australia sia un Paese ricco di risorse naturali ed offra molta opportunità, la sua ricchezza non è equamente distribuita tra gli abitanti.

Negli ultimi 20/30 anni, il divario di reddito è infatti notevolmente aumentato. Ma come influisce questo sul nostro stile di vita e sul nostro benessere?

Bruce Hockman, capo economista presso l’Australian Bureau of Statistics (ABS), spiega che oltre al reddito, esistono molteplici fattori che influiscono sulle probabilità di vivere in condizioni di povertà o di agiatezza. Hockman ha spiegato alla SBS che lo status socioeconomico di una persona è influenzato da fattori quali l’istruzione, il sovraffollamento nelle abitazioni, il fatto di vivere in una famiglia monoparentale, di avere delle disabilità e possedere o meno un mezzo di trasporto.
“Le persone sono curiose di sapere come si posiziona il loro stile di vita rispetto agli abitanti di altre comunità.”
“I residenti nelle aree più benestanti delle nostre regioni, in generale, hanno studiato più a lungo e possono contare su redditi pro capite più alti,” spiega Hockman, “sono meno a rischio di diventare disoccupati e posseggono un mezzo di trasporto.”

“La scarsa padronanza della lingua inglese, inoltre, rappresenta un indubbio svantaggio all’interno della comunità australiana.”

L’indicatore economico che combina questi fattori per determinare in che misura una famiglia residente in un certo quartiere sia più o meno svantaggiata rispetto a quelle che vivono in quartieri diversi, è definito Index of Relative Socioeconomic Advantage and Disadvantaged (IRSAD) (Indice relativo a vantaggi e svantaggi socioeconomici).

Sulla base dei dati del censimento del 2011 forniti dall’ABS (2011 census data from the ABS), ogni regione riceve un punteggio IRSAD che va da 1 a 10 – dove il numero 10 rappresenta la regione più avanzata, l’1 la più svantaggiata, e il 5 indica che la zona in cui si abita è simile a quella in cui vive metà della popolazione.  

“Le persone sono curiose di sapere dove si collocano rispetto a chi vive in comunità diverse,” spiega Hockman. “Per farlo, bisogna collocare l’indice di misurazione all’interno di una scala più ampia: una volta identificato il punto in cui si colloca la propria famiglia, si può fare il confronto con le altre.”

L’IRSAD è l'indice predefinito tracciato per regione nella mappa dell'Australia riportata in seguito.

Il divario tra le aree benestanti e quelle svantaggiate si individua facilmente analizzando le principali città australiane, come Canberra, i cui quartieri hanno punteggi molto vari e, di conseguenza, livelli di agiatezza molto diversi.

Sulla base della mappa, ad esempio, alcune zone dell’ACT hanno punteggio 1, ovvero gli abitanti di quell’area – in generale – sono tra i più svantaggiati del Paese. Al contrario, i quartieri Yarralumla, Deakin e Forest – situati nel centro politico dell’ACT – sono tra i più benestanti, e hanno un punteggio pari a 10 nell'indice IRSAD. Questo significa che il tasso di disoccupazione in quelle zone è molto basso, gli abitanti  hanno redditi alti e godono di molte opportunità sociali.

Dall’altra parte del paese, una vasta zona della mappa che copre il Northern Territory e l’interno del Western Australia è contrassegnato da un rosso intenso, colore che classifica quelle aree come estremamente svantaggiate (punteggio 1).

In un articolo pubblicato su The Conversation, Nicholas Biddle, Australian University Fellow, spiega le ragioni di questo dislivello nelle zone remote d’Australia: “Il 37% degli indigeni australiani ha un tenore di vita tra i più poveri del Paese, mentre solo il 2% della popolazione si colloca tra le aree con punteggio 1”.

“Non solo gli indigeni australiani appartengono ad un gruppo svantaggiato, ma vivono in aree in cui anche il resto della popolazione ha un basso tenore di vita e questo risulta nella mancanza di opportunità di entrare nel mercato del lavoro, difficoltà di ottenere sostegno finanziario e di accesso all’istruzione. Da questo appare chiaro che la povertà della zona in cui si abita influisce enormemente sulla condizione individuale.”

Perché è importante sapere come si classifica la zona in cui viviamo?

La vice direttrice del Social Policy Research Centre presso l’Università del NSW kylie valentine* sottolinea l’importanza della classificazione IRSAD per i governi e i responsabili della politica che si pongono l’obiettivo di redistribuire le risorse nelle aree più depresse.

Tuttavia, valentine specifica che l’indice deriva da un calcolo basato su una media che si basa sul presupposto che tutti gli abitanti di una certa zona abbiano lo stesso stile di vita e lo stesso reddito. Naturalmente ci saranno sempre delle eccezioni a questa regola.

L’indice di classificazione inoltre, non riesce a dare un’idea delle risorse presenti in una comunità, poiché parte dal presupposto che lo stile di vita di una famiglia bianca di classe media sia quello desiderabile.
“Ciò di cui si può essere sicuri è che vivere in povertà in un paese ricco fa veramente male, e che a prescindere da come si analizza il problema, concentrandosi su povertà, ingiustizie o disuguaglianze, milioni di australiani soffrono di questa situazione”.
“Le misure adottate sono economicamente robuste ma limitate,” spiega valentine.

“Un altro fattore da tenere presente è che le comunità svantaggiate possono avere punti di forza non facilmente misurabili”. Elementi come tradizioni culturali, festività e legami comunitari, non sono concetti economici e non possono di conseguenza essere inclusi nei calcoli IRSAD.

“Un quartiere in cui vivono molti professionisti - aggiunge valentine - non è necessariamente migliore di uno i cui residenti sono, in massima parte, commercianti.”

Nonostante i limiti di queste misurazioni, valentine riconosce l’importanza dei risultati ottenuti dai dati raccolti: le comunità svantaggiate sono un problema nazionale che non deve essere ignorato.

*Nota dell’editore: il nome e cognome sono in lettere minuscole su richiesta dell’intervistata

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Published

By Yasmin Noone
Presented by Sonia Buglione

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