La storia della Melbourne Cup, un evento dallo spiccato gusto anglosassone, ha una inaspettata connessione con la comunità italiana e più in generale con alcuni immigrati non di origine inglese.
Fu infatti uno svizzero, Edward Fisher, a fabbricare il primo trofeo in Australia nel 1876 e in anni più recenti l'italo-australiano Fortunato ‘Lucky’ Rocca realizzò la coppa per oltre trent'anni, fino al 2000.
Dal 1861, anno di esordio della gara sportiva, il vincitore della corsa riceveva un orologio d'oro, fu solo quattro anni dopo che venne introdotta la vera e propria coppa. Il trofeo era realizzato in Inghilterra e poi spedito Down Under.
La storia della coppa
A partire dal 1860, gli artigiani locali iniziarono a protestare chiedendo che la coppa fosse realizzata in Victoria. Furono anni molto turbolenti per la coppa che cambiò design e produttore. Tra i due conflitti mondiali l'intera manifestazione rischiò addirittura di sparire.
Nel 1919, James William Steeth diede al trofeo la forma che conosciamo oggi: una coppa d’oro con tre manici nella tipica forma ‘a cuore’. Un design che fece la storia della coppa e che resiste da oltre un secolo.
Da quel momento la coppa divenne un affare di famiglia passando dalle mani di James William a quelle di suo figlio Maurice, nel laboratorio J.W. Steeth and Sons nel CBD di Melbourne.
(VIDEO:Fortunato 'Lucky' Rocca tells SBS Italian about how the Melbourne Cup was made for decades)
Lucky scende in pista
Proprio nel laboratorio di Maurice Steeth, giunse Fortunato 'Lucky' Rocca all’età di 14 anni. Talentuoso studente e molto abile nelle attività manuali, Fortunato ottenne un lavoro come apprendista dopo un corso di avviamento professionale di 5 anni.
Nei primi anni di lavoro, la realizzazione della coppa era affidata alle sapienti mani degli Steeth fino a quando Fortunato stesso chiese di potersi cimentare nella coppa. Ma ci vollero anni prima che a Fortunato venisse concesso l'onore della coppa. 
“Fu un enorme privilegio, una delle più grandi emozioni per me. La prima [coppa] che feci fu fantastica”. Era il 1968 e Fortunato aveva 24 anni.
Da quel momento e per i successivi 30 anni Fortunato realizzò la Melbourne Cup (fino al 2000). "Allora la Melbourne Cup era vacanza, ma non per noi- ricorda Fortunato ai microfoni di SBS Italian- Il capo ci lasciava guardare la corsa per 15 minuti e poi di nuovo a lavoro."

Fortunato 'Lucky" Rocca showing some sketches Source: SBS Italian
Australiano… Come la Melbourne Cup!
Nato a Nicastro in Calabria, Fortunato arrivò in Australia all’età di 6 anni. All’inizio degli anni ’50, la famiglia Rocca dopo un anno a Port Melbourne, si trasferì prima a Brunswick e poi a Carlton, nel cuore della quartiere italiano di Melbourne, dove il capostipite aprì un negozio di alimentari nel 1956.
Fortunato passò la sua infanzia a Carlton, crescendo con molti cugini italiani e andando a scuola con gli italiani del quartiere ma anche con molti bambini greci ed ebrei. Il suo suo dialetto calabrese lasciò presto il posto ad un inglese dallo spiccato accento australiano.
Fu proprio crescendo nelle strade di Carlton che Fortunato divenne ‘Lucky’: “Da bambino mi chiamavano Lucky non Fortunato, anche mia madre a mio padre dopo qualche anno cominciarono a usare Lucky”.
Fortunato non è mai tornato in Italia ma durante gli anni del suo apprendistato venne a contatto con l’arte italiana. Da allora conserva nella memoria due nomi: Michelangelo Buonarroti e Benvenuto Cellini, maestri indiscussi dell’arte rinascimentale.
Oggi Fortunato ‘Lucky’ Rocca continua a lavorare nello stesso laboratorio aperto mezzo secolo fa, lungo Elgin Street. Realizza arredi ecclesiastici, gioielli e trofei ma non più la Melbourne Cup.
“Mio padre e mia madre erano fieri di me per via della Melbourne Cup” ha concluso “Ma credo che sarebbero stati fieri comunque, per il fatto stesso di lavorare duro e di aver aperto il mio laboratorio. Loro erano arrivati con nulla e da qualche parte conservo ancora la valigia di mio padre”.

Fortunato 'Lucky' Rocca on Elgin Street Source: SBS Italian





