Alberto Capponi è romano, ha 34 anni e da quando ne aveva 15 fa il programmatore.
"Non ho mai finito gli studi. Ho trovato un ottimo lavoro e già a 16 anni guadagnavo più di quanto guadagnassero i miei genitori. Quindi ho lasciato la scuola e ho intrapreso la carriera lavorativa".
Il primo computer sul quale Alberto ha messo mano era un vecchio computer dei genitori. Avendolo sostituito con uno nuovo, mamma e papà glielo diedero come giocattolo. Alberto aveva 8 anni e 4 anni dopo aveva già creato il suo primo programma.
Una volta abbandonati gli studi, i genitori lo misero davanti ad un bivio, pensando che non sarebbe sopravvissuto neanche un mese: iniziare a pagare l'affitto o andare via di casa. In realtà invece le cose sono andate alla grande e quando Alberto aveva 22 anni ha aperto la sua prima società, e i suoi hanno ammesso che aveva fatto la scelta giusta.
Nel 2010 a Roma la situazione lavorativa era stazionaria, Alberto aveva voglia e bisogno di cambiamenti, e dopo aver venduto la sua società si è trasferito down under. Dopo due mesi già aveva un lavoro, dopo quattro una sponsorizzazione in tasca e da quasi un anno ha aperto una nuova società qui in Australia.
Insomma l'Australia gli ha dato tanto, ma non esclude la possibilità di trascorrere in futuro un anno o due all'estero.

Source: Courtesy of Alberto Capponi
Abbiamo chiesto ad Alberto cosa pensa delle ultime novità in materia di visti. Ci ha risposto così:
"Una delle cose che mi piace di piu dell'Australia è che è un Paese meritocratico, nel senso che se lavori bene, andrai avanti. Quindi sono sicuro che non ci sarà nessun problema a restare in Australia, o a iniziare, o a trovare lavoro. Magari un po' più complicato, ma prendere un visto in Italia è molto più complicato di prendere un visto adesso in Australia. Non mi farei fermare da queste nuove leggi. Secondo me è un Paese fantastico dove vivere, magari adesso non accoglie più a braccia aperte, ma accoglie ancora con un bel sorriso".
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