Le autorità sanitarie del NSW hanno reso note una serie di avvertenze di pubblica sanità che riguardano vari luoghi ubicati nell'area metropolitana di Sydney, nel momento in cui la capitale dello stato si trova a combattere un focolaio crescente di casi di COVID-19.
Nella serata di domenica, NSW Health ha diffuso una lista di locali che si trovano sia all'interno che all'esterno dell'area delle Northern Beaches.
La lista completa include saloni di bellezza, ristoranti, bar, centri commerciali, ma anche servizi di trasporto pubblico ed interessa una vasta area di Sydney inclusi i quartieri di Paddington, Double Bay, Manly e Warriewood.
La lista è stata pubblicata dopo che il focolaio delle Northern Beaches è salito a quasi 70 casi, dopo che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 30 nuovi casi.
28 casi sono stati ricollegati al focolaio di Avalon, mentre per i rimanenti due casi, che comprendono due residenti delle Northern Beaches, non è stato possibile rintracciarne la fonte.
Le autorità sanitarie hanno condotto 28.000 test in 24 ore.
La premier Gladys Berejiklian ha dichiarato che, sebbene ci si aspettasse che i numeri sarebbero aumentati rispetto a quelli di sabato, gli abitanti di Sydney possono per ora tirare un sospiro di sollievo per come i casi sono stati contenuti a livello locale.
"Sebbene i numeri siano maggiori di quelli di ieri, la cosa positiva è che non abbiamo ancora avuto alcuna prova che vi sia stata la diffusione del virus al di fuori della comunità delle Northern Beaches e il nostro obiettivo, ovviamente, è quello di contenere il virus solo in quel luogo" ha affermato domenica.
La premier Berejiklian ha dichiarato che le misure di lockdown si applicano anche ai residenti delle Northern Beaches che hanno lasciato l'area il 12 o il 13 dicembre e che al momento si trovano in altre parti di Sydney o nelle aree regionali.
"Vogliamo che stiate a casa e che seguiate le stesse istruzioni come se vi trovaste nelle Northern Beaches", ha affermato.
Anche il resto dell'area di Sydney, incluse le Blue Mountains e la Central Coast, sarà sottoposta a delle nuove imposizioni che andranno a limitare a 10 il numero delle persone che potranno riunirsi in un'abitazione, oltre a coloro che già vivono lì.
Spazi chiusi e luoghi di culto dovranno inoltre tornare alla regola dei quattro metri quadrati, dopo il recente rilassamento che prevedeva la presenza di una persona ogni due metri quadrati.
I raduni in luoghi al coperto potranno ospitare fino a 300 persone, mentre i matrimoni potranno solamente avere 20 invitati.
Balli, canti e cori saranno inoltre limitati a cinque persone nei luoghi di culto.
Queste disposizioni rimarranno in vigore almeno fino alla fine del periodo di lockdown, per ora prevista per la mezzanotte di mercoledì.
La premier ha affermato che è possibile che le restrizioni attuali possano essere estese ed ha inoltre dichiarato che una decisione in tal senso verrà comunicata nella giornata di mercoledì.
"Spero che le cose miglioreranno, ma senza dubbio avere 30 casi ulteriori all'interno della comunità è oggetto di preoccupazione", ha dichiarato.
Gladys Berejiklian ha già segnalato un possibile ritorno a delle misure più restrittive per la capitale dello stato.
La Chief Health Officer Kerry Chant ha affermato che solo cinque di tutti i casi diagnosticati fino ad ora non sono collegati all'Avalon Bowlo o all'Avalon RSL, i due locali al centro di questo focolaio.
Durante la notte, le autorità sanitarie hanno diffuso una serie di avvertenze di salute pubblica.
Centinaia di persone che si sono recate alla Anytime Fitness di Avalon Parade a partire dall'8 dicembre sono ora considerate "contatti stretti" e devono immediatamente sottoporsi al test ed entrare in auto-isolamento per 14 giorni a partire dall'ultima volta che si sono recati in palestra.
Coloro che invece si sono recati in palestra tra lunedì 23 novembre e lunedì 7 dicembre devono sottoporsi al test ed entrare in isolamento fino a che non riceveranno un risultato negativo.
Dei casi confermati di COVID-19 hanno inoltre visitato un numero di luoghi nei dintorni della città di Sydney, tra cui il ristorante Oceana Traders ad Avalon durante diverse giornate la settimana scorsa, il ristorante Nomad a Surry Hills e lo Strawberry Hills Hotel in Surry Hills il 16 dicembre.
I residenti delle Northern Beaches hanno l'obbligo di rimanere a casa. Questo ordine era stato imposto l'ultima volta durante il mese di marzo, allo scoppio della crisi del COVID-19.
Il lockdown durerà fino a mercoledì per tentare, come dichiarato da Gladys Berejiklian, di dare una possibilità a Sydney di un Natale semi-normale.
Le persone potranno lasciare le proprie case solo per cinque ragioni: motivi medici, esercizio fisico, approvvigionamento alimentare, lavoro e per ragioni compassionevoli.
Il ministro federale della sanità Brad Hazzard ha richiesto a tutta la popolazione di Sydney di indossare la mascherina.
"Io ed il governo chiediamo che tutti i residenti dell'area metropolitana di Sydney indossino una mascherina per i prossimi giorni, almeno fino a quando la situazione verrà rivalutata nella giornata di mercoledì. Sarebbe però un'azione rispettosa quella di continuare ad indossare le mascherine durante il periodo natalizio", ha dichiarato nella giornata di domenica.
Restrizioni per i confini interni
Il Victoria ha vietato ai residenti dell'area metropolitana di Sydney, incluse la Central Coast e le Blue Mountains, di recarsi in Victoria a partire dalla mezzanotte di domenica, dopo che il premier Daniel Andrews ha dichiarato l'intera regione come zona rossa.
Chiunque faccia il proprio ingresso nello stato dopo questa scadenza dovrà passare 14 giorni di quarantena obbligatoria in hotel.
I residenti del Victoria avranno a disposizione ulteriori 24 ore per fare rientro a casa e dovranno auto-isolarsi nelle proprie abitazioni per 14 giorni e sottoporsi al tampone.
Coloro che arriveranno dopo la mezzanotte di lunedì dovranno essere sottoposti a 14 giorni di quarantena obbligatoria in hotel, ma non verrà loro richiesto di sostenerne i costi.
Le autorità del Queensland hanno annunciato che lo stato chiuderà i suoi confini ai residenti dell'area metropolitana di Sydney, dopo che la regione è stata dichiarata un focolaio di COVID-19 a partire dall'1 am di lunedì.
Chiunque sia stato a Sydney, nelle Blue Mountains, nella Central Coast o in Illawarra-Shoalhaven non avrà il permesso di entrare nello stato senza essere in possesso di un'esenzione. In caso l'esenzione venga rilasciata, la persona che ne è in possesso dovrà passare un periodo di 14 giorni in quarantena.
I residenti del Queensland avranno a disposizione altre 24 ore, fino all'1 am di martedì, per ritornare a casa, ma dovranno sottoporsi al tampone e passare un periodo di quarantena nella propria abitazione per 14 giorni.
Anche il South Australia ha deciso di richiedere a tutti i residenti dell'area metropolitana di Sydney di passare un periodo di quarantena di 14 giorni una volta entrati nello stato a partire dalla mezzanotte di domenica, mentre a coloro che risiedono nelle Northern Beaches non sarà permesso entrare in South Australia.
I residenti delle zone rurali del NSW non dovranno passare un periodo di quarantena, ma tutti coloro che provengono dal NSW dovranno essere sottoposti al tampone in una clinica predisposta al confine.
La Tasmania, l'ACT e il Northern Territory richiedono ai viaggiatori provenienti dall'area metropolitana di Sydney di sottoporsi ad un periodo obbligatorio di quarantena di 14 giorni.
Gli ordini in tutti e tre gli stati sono già entrati in vigore.
La sequenza genomica ha connesso il virus con un ceppo presente negli Stati Uniti, che potrebbe essere entrato in NSW tramite un viaggiatore di rientro dall'estero agli inizi di dicembre.
Quel viaggiatore non ha mai lasciato l'hotel in cui si trovava in quarantena e la connessione tra quel caso e quello nelle Northern Beaches rimane poco chiara.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.