Immigrazione: più felici con il 457 anziché skilled visa

Il 62% degli intervistati è felice della nuova vita, ma difficile integrarsi e trovare lavoro, per alcuni visti. Gli italiani sono tra i meno discriminati in Australia. Lo dice una mega-ricerca a cura di Monash University e Scanlon Foundation.

Melbourne

Source: Pixabay

Chi arriva in Australia con il visto 457 è solitamente più soddisfatto della sua nuova vita, rispetto a chi viene down under con uno skilled visa. A sorpresa chi richiede (e ottiene) subito un visto permanente, ha comunque difficoltà ad ambientarsi e trovare lavoro in Australia. Lo dice Australians Today, la più grande ricerca mai condotta sull’immigrazione.

L'indagine è stata realizzata in 20 lingue, da Monash University, Scanlon Foundation e Australian Multicultural Foundation, su un campione di 10.000 persone.

Il quadro che ne emerge è che l’Australia è considerata il paese ideale dove costruire il proprio futuro, grazie ai valori di libertà, democrazia e qualità della vita molto alta. Il 62% degli immigrati si dichiara, infatti felice, ma spesso lo status del visto rappresenta un problema. Soprattutto per chi è appena arrivato. D'altronde le città australiane sono nella top 10 delle più vivibili al mondo ed è Melbourne a dominare la classifica.
“Per fare un abbonamento telefonico – dice uno degli intervistati – serve un indirizzo di residenza, per affittare una casa e per trovare lavoro, c’è bisogno di lettere di referenze. Ma appena arrivano, non hai un indirizzo fisso, nessuna esperienza di vita e lavoro in Australia”.
Chi ha un visto 457 non sembra avere di questi problemi secondo il ricercatore Andrew Markus, che ha guidato la ricerca, proprio perché ha già un lavoro certo e quindi di conseguenza il resto viene più facile. Mentre chi ha richiesto uno skilled visa da fuori l’Australia, pur avendo ottenuto un visto permanente, fa fatica poi a trovare lavoro nel suo settore. E uno su quattro si lamenta del costo della vita, troppo alto. Tanto che il 51% dei nuovi arrivati vive in una condizione di semi-povertà.

Sono stati anche portati alla luce casi di discriminazione nei confronti delle diverse comunità presenti in Australia, tra cui quella musulmana e africana, in particolare sud sudanese. Gli italiani sono i meno discriminati dopo Regno Unito e Olanda.
Discriminazione in Australia
Discriminazione in Australia Source: Scanlon Foundation
Nonostante queste problematiche, il quadro è che l'Australia è un buon paese per vivere, soprattutto secondo gli immigrati arrivati di recente.
“Se non fosse considerato uno dei migliori paesi per vivere – spiega Markus – non ci sarebbero così tante persone che vogliono trasferirsi in Australia”.



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By Magica Fossati



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