L'inglese australiano è davvero inglese?

Questo articolo esplora come lo slang e i modi di dire australiani riflettano l'identità nazionale e sfidino le idee tradizionali su ciò che conta come “inglese”. Da “larrikin” a “dinkum”, questa è la storia di come gli australiani hanno fatto propria la lingua inglese.

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L'inglese australiano è davvero inglese? Il modo unico di comunicare degli australiani ha portato molte persone, in particolare i nuovi australiani, a porsi questa domanda.

Che cos'è “grouse”? (significa molto buono)

Chi è un “mate”? (in Australia, chiunque può esserlo).

“Crikey” (wow)! Questo non è chiaro. Ma è sicuramente inglese.

I limiti dell'“inglese” e le sue storie

RISORSE PER GLI INSEGNANTI:

Teaching Aussie slang and idioms

L'inglese non è solo una lingua: è un insieme di storie.

Se ascoltiamo con attenzione l'inglese, sentiamo lo sferragliare di asce e spade vichinghe. Sentiamo la chiassosa baldoria dei banchetti francesi. Sentiamo un cowboy americano al galoppo che urla “hee-haw”.

Le persone che parlano l'inglese lasciano tracce di sé nelle sue parole.

I vichinghi impetuosi hanno fatto prendere uno “scare” (spavento) agli anglofoni (parola originariamente vichinga). I "nobili" francesi ci hanno dato ”cuisine" (tutte parole francesi). I cowboy americani ci hanno regalato le “tall tales”, storie colorate troppo stravaganti per essere vere.

Come le "tall tales", le nuove parole inglesi mettono alla prova i limiti di ciò che siamo disposti ad accettare come vero. L'Australia e le sue parole hanno messo a dura prova la credibilità dell'inglese più di altre.

Lo scrittore statunitense Mark Twain scrisse una volta,

La storia australiana... non va letta come storia, ma come [una serie de] le più belle bugie.
Mark Twain

Se le parole australiane raccontano storie, queste storie sono raccontate con un sorriso e una strizzatina d'occhio.

Le parole e la storia della colonizzazione dell'Australia

I modi di parlare australiani sono legati alla nostra storia e alle nostre relazioni.

Un tema di fondo dell'esperienza australiana è stato il rifiuto della formalità e della gerarchia britannica. All'inizio, gli inglesi deridevano coloro che erano nati nella colonia australiana. Gli inglesi li chiamavano “currency” (un'unità di denaro che non aveva valore al di fuori della colonia). Gli inglesi chiamavano se stessi “sterlina” (un'unità di misura del denaro che aveva valore in tutto l'Impero britannico).

Ma gli australiani furono presto orgogliosi del loro status di “currency lads”. Nei 100 anni successivi, questa ossessione per l'informalità si è radicata in Australia. Ad esempio la parola “afternoon” era troppo lunga: gli australiani dicono “arvo”. La parola “australiano”? - è “Aussie”.

Molte parole britanniche sono entrate nella realtà australiana. Ma mentre, ad esempio, in Gran Bretagna una parola come “bloody” era un insulto scortese, in Australia è diventata così comunemente usata per descrivere cose, sia belle che brutte, che è diventata nota come “il grande aggettivo australiano”.

In Gran Bretagna, il “larrikin” era “un giovane malizioso o allegro”. In Australia, con il termine “larrikin” inizialmente ci si riferiva come a un terribile membro di una gang, ma presto questa parola si evolse a significare una persona divertente e simpatica che non rispettava le regole e l'autorità.
Questo uso di “larrikin”, ad esempio, ora riflette bene il modo in cui gli australiani amano le storie dei perdenti.

“Dinkum”, che significa genuino, onesto o vero, nasce da una parola britannica che significa “duro lavoro”. Non contenti di queste origini britanniche, gli australiani hanno inventato alcune storie che collegano “dinkum” ai giacimenti d'oro. Una storia lo collega ai cercatori d'oro cinesi - e secondo alcuni deriva da una frase cantonese “ding kam” (頂金) che significa “oro vero”.

Un'altra storia lo attribuisce alle pratiche di consumo di alcol tra i giocatori d'azzardo dei giacimenti d'oro, che si sarebbero accordati per impegnarsi in una “bevuta equa”, o “fair dinkum”, come si diceva in inglese con accento da migrante. Queste storie sui giacimenti d'oro non sono quasi certamente vere: il gergo australiano “dinkum” viene citato solo nel 1890.

Tuttavia, abbiamo imparato che a volte l'accuratezza di una storia non è così importante. A volte, più sono le storie su una parola, accurate o meno, più è probabile che sopravviva. E le parole e le storie australiane, anche quando sono umoristiche o improbabili, sono importanti per il modo in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri.

Le relazioni tra gli australiani sono forgiate - almeno in modo idealistico - da un senso di correttezza, da arguzia e da modi di dire coloriti. Gli australiani celebrano il “fair go”, che si è evoluto in “fair crack of the whip”, “fair suck of the sav” o “fair shake of the sauce bottle” (se chiedete all'ex primo ministro Kevin Rudd).

Questi modi di dire umoristici sono importanti per il modo in cui gli australiani interagiscono.

Ad esempio, gli australiani possono non dire direttamente che una persona si sta comportando in modo “sciocco” o “stupido”, ma potrebbero dire che quella persona è “a sanger short of a picnic” o “three Tim Tams short of a packet” (‘sanger’ è un classico accorciamento australiano per panino; “Tim Tams” un classico prodotto australiano).

Il futuro dell'inglese australiano

L'inglese australiano è davvero inglese? Quasi certamente. L'inglese australiano è definito dalle sue storie passate che sono divertenti, giuste e simpatiche, ma soprattutto non britanniche.

Ma l'inglese australiano è anche definito da noi, nuovi australiani e vecchi, e dal modo in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri.

Qualche anno fa, mio figlio ha avvistato un “galah”. Mi chiese: “Ma galah non è un modo per dire stupido?”. Io risi e risposi: “Sì”.

Mi chiese: “Gli australiani lo sanno?”.

“La maggior parte di loro non lo sa”.

Mio figlio di 9 anni ha sorriso: "È la cosa migliore delle parole australiane. Sono le nostre parole e gli altri non le conoscono". Ma ha anche aggiunto: "Penso che quell'uccello dovrebbe essere chiamato ‘pink-atoo’. Sembra un ‘cacatua’ rosa".

Non sono sicuro che “pink-atoo” prenderà mai piede. Ma l'Australian English - e la sua collezione di storie - è destinata a crescere.

L'inglese australiano, strano ma bello è una serie video di cinque episodi che esplora la storia, il significato e l'evoluzione dello slang australiano, a cura del Dr Howie Manns.

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Dr Howie Manns: Language is a work in progress!
Dr Howie Manns è un linguista che studia cosa succede quando persone che non condividono la stessa lingua e cultura entrano in contatto. È docente senior presso la Monash University e fa parte di un gruppo di ricerca che studia la storia e l'evoluzione dello slang e dell'identità australiana.

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Published

Updated

By Howard Manns
Presented by Howard Manns
Source: SBS

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