Un portavoce del Ministro dell'Immigrazione Peter Dutton ha confermato ieri che a questo punto i migranti che hanno già presentato domande di cittadinanza e quelli che intendono farlo in futuro saranno valutati in base ai requisiti attuali invece che alle regole più severe proposte dal Governo all'inizio di quest'anno. Migliaia di persone immigrate in Australia non si trovano dunque più nella situazione di limbo nella quale erano finite.
Il disegno di legge, ormai dunque decaduto, prevedeva l’introduzione di un periodo di attesa di quattro anni dall'ottenimento della residenza permanente e il superamento di un complesso test di lingua inglese, prima di poter richiedere la cittadinanza australiana. Si è arrivati a questo punto perché a metà settembre era stata approvata una mozione presentata dal senatore dei Verdi Nick McKim secondo la quale, se la proposta di legge presentata il 20 aprile dal Governo Turnbull non fosse stata discussa in parlamento entro il 18 ottobre, avrebbe dovuto essere reintrodotta da capo.
McKim, contrario alle modifiche proposte, aveva appositamente utilizzato questa procedura, che raramente viene usata in Parlamento, per far sì che tutte quelle persone che hanno già fatto richiesta di cittadinanza o che sono sul punto di presentarla, possano finalmente procedere e uscire da quel limbo in cui si trovavano. Il Dipartimento di Immigrazione aveva bloccato la procedura e tutte le domande presentate dopo il 20 aprile erano in attesa di risposta, proprio perché la legge, se approvata, sarebbe stata retroattiva.
Molto soddisfatto del risultato ottenuto il Senatore McKim.
"There are many thousands of people whose lives have basically been put on hold by Peter Dutton and from today those people can move forward with their lives, make choices about their future and have confidence that their applications will be assessed under the current legislation, not Peter Dutton's White Australia legislation which the Senate has regretted."
Il Ministro dell'Immigrazione Peter Dutton aveva provato ad ottenere il supporto di alcuni senatori esterni alla Coalizione alleggerendo i punti più controversi del disegno di legge, in particolare i requisiti richiesti di conoscenza della lingua inglese. Sarebbe stato necessario il sostegno del Nick Xenophon Team per poter procedere, ma il gruppo ha detto no e così il governo non ha avuto i numeri per ottenere l’approvazione delle misure.
Il portavoce dell'opposizione in materia di immigrazione Tony Burke ha definito la bocciature della proposta un'enorme vittoria per l'Australia multiculturale e moderna di oggi.
"This is a great victory for every person who wants to pledge allegiance to this country and make a commitment to Australia and knew that this government was going to try to block them. The delay that would mean that some people would wait more than a decade before they made a pledge to Australia has been rejected. The demand for university-level English has been rejected."
Ieri l'onorevole Burke ha rilasciato un'intervista ai colleghi di SBS Punjabi. Qui trovate l'audio integrale.
I collaboratori del Ministro Dutton hanno reso noto che le negoziazioni con i senatori esterni alla Coalizione continueranno perché il Governo non ha alcuna intenzione di abbandonare la riforma.
Vi terremo aggiornati nel corso dei nostri prossimi programmi sugli sviluppi di questa storia e domani mattina, venerdì 20 ottobre, la commenteremo insieme all'agente di immigrazione Emanuela Canini.
