Secondo quanto affermato dal giornalista del Queensland, l'australiano medio vede le persone che vivono in Australia e non parlano inglese a casa come persone che non sono riuscite a integrarsi in modo adeguato nel Paese.
Il commento di Gleeson è arrivato in seguito alla proposta fatta dall'ex Primo Ministro Tony Abbott al Governo Turnbull, di ridurre il numero di immigrati in Australia.
"Penso che la ragione per cui così tanta gente ha lasciato il partito liberale negli ultimi anni per seguire altri partiti, come quello di Pauline Hanson o di Clive Palmer, sia legata a quanto questi partiti siano espliciti ed incisivi nelle loro posizioni sulla migrazione e l'immigrazione" ha affermato Gleeson.
"Credo che molte persone, gli australiani medi, seduti nelle loro abitazioni pensino: ecco, io vorrei comprare una casa a Sydney, ma a causa delle politiche migratorie del governo precedente, a causa del modo in cui hanno concesso a tanti di entrare in questo Paese con un sacco di soldi, non mi posso permettere una casa a Sydney".
"E in riferimento ad alcune di queste persone, l'australiano medio pensa 'Non parlate neppure inglese a casa, non siete neanche riusciti ad integrarvi in modo adeguato nell'Australia mainstream'. Noi vogliamo che queste persone siano Aussies." ha aggiunto Gleeson.
Immigrare è 'un privilegio'
SBS News ha intervistato il giornalista in seguito alle polemiche scatenate dalle sue affermazioni e Gleeson ha chiarito il suo pensiero.
"Ci sono gruppi di migranti in questo Paese che non hanno nemmeno provato ad adottare il modo di vivere australiano o a imparare l'inglese. È un privilegio venire nel nostro Paese e restare nel nostro Paese. E questo privilegio va di pari passo con l'imparare la nostra lingua".
"Il Grand Mufti a Sydney non parla inglese – io non capisco."
Gleeson ha aggiunto di non avere alcun problema con le persone che parlano più di una lingua, a patto che "almeno provino a parlare inglese, perché l'inglese è la lingua madre in Australia".
"Se parli cinese e stai cercando di imparare l'inglese, allora sei un Aussie", ha concluso Gleeson, che è alla guida del Sunday Mail di Brisbane dal 2013.
'Spero che si penta di quello che ha detto'
In seguito ai suoi commenti, il parlamentare laburista Stirling Hinchliffe ha affermato che forse Gleeson "non ha capito bene il significato dell'essere australiani, considerando che il 21% degli australiani parla una lingua diversa dall'inglese a casa".
Un altro parlamentare laburista, Martin Pakula, ha criticato i commenti di Gleeson. In un tweet ha raccontato che entrambi i suoi genitori non parlavano inglese da giovani in Australia, ma sono diventati membri attivi della società.
Stando ai dati del Censimento 2016, oltre il 21% degli australiani parla una lingua diversa dall'inglese a casa propria. Le più diffuse sono il mandarino, l'arabo, il cantonese e il vietnamita.
All'inizio della settimana Tony Abbott, parlando al Sydney Institute, ha affermato che a suo parere l'Australia dovrebbe ridurre drasticamente i livelli di immigrazione, fino a che i migranti non siano meglio integrati nella società, e prevenire in questo modo ulteriori pressioni sui salari e sui prezzi delle case. L'idea di Abbott è di far scendere il tetto del numero degli immigrati da 190.000 a 110.000 all'anno, e a suo parere il Primo Ministro Turnbull dovrebbe affrontare la questione in vista delle prossime elezioni.
Proprio questa settimana, il 21 febbraio, si è celebrato l'International Mother Language Day. L'obiettivo della giornata è quello di promuovere la diversità linguistica e culturale.
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