Ascoltiamo la terza parte della sua storia

Foto di gruppo al Villaggio Scalabrini Source: Courtesy of Natalino Zanardo
“Padre Nevio mi ha fatto capire la necessità dei Villaggi Scalabrini per i nostri anziani”
Con semplicità e modestia Natalino Zanardo parla del suo importante ruolo nella creazione e gestione dei Villaggi Scalabrini, vale a dire di ben sette case di riposo in Australia per l'assistenza ad anziani di origine italiana. Fondamentale l'incontro con il sacerdote Scalabriniano Padre Nevio Capra, ideatore e fondatore dei Villaggi Scalabrini, nonchè con Carl Melvey, storico braccio destro di Padre Nevio, e con il costruttore Carlo Zaccariotto. Insieme con una miriade di volontari e altri benefattori è stata messa in moto una macchina straordinaria di solidarietà che ha permesso la creazione di questi villaggi, fiori all'occhiello del contributo degli italiani alla crescita morale e materiale dell'Australia. In vari ruoli, tra cui quelli di segretario e vice presidente, questo suo impegno è durato ben 37 anni. Con ottimismo e positività spera che la nuova gestione dei Villaggi possa proseguire il percorso iniziato negli anni Settanta. La sua generosità non si limita solo ai Villaggi Scalabrini , ma si estende anche alla Fondazione Padre Atanasio, fondata qualche anno fa in onore di un altro grande sacerdote italiano.

I genitori di Nat, mamma Ines e papà Enrico Source: Courtesy of Natalino Zanardo
“Mia mamma è morta con un sorriso ascoltando con le cuffie la canzone che avevo scritto per lei”
Nat ci rivela anche una sua profonda passione per la musica, vissuta come metodo per rilassarsi. Un metodo ereditato dalla mamma, che nei momenti più difficili cantava. Ancora oggi c’è sempre una ragione per ascoltare e comporre musica e canzoni. Ne ha composte almeno cento, chissà magari le registrerà un giorno. Anche la musica rappresenta per Nat un mezzo per trasmettere emozioni ed energia positiva. “Basta solo cogliere il momento giusto, quando il pensiero corre veloce e ti porta a comporre versi e a trasmettere emozioni.”

Natalino a Venezia Source: Courtesy of Natalino Zanardo
“Quando, dopo 22 anni, sono ritornato In Italia alla vista di Venezia dall’aereo mi sono scese le lacrime per l’emozione”
Cosa rappresenta l’Italia per Nat? Beh! E’ sempre nel suo cuore benchè sia cambiata molto e non esattamente in senso positivo. Troppe cose l’hanno rovinata. Vedere i giovani italiani emigrare per trovare lavoro fuori dai confini fa davvero male. Per il resto l’Italia è unica e per Nat, andarci non è un'opzione, è un must: deve andarci almeno una volta all’anno per rigenerarsi. E l’Australia? È il posto che ha scelto dove vivere, ma il richiamo dell’Italia è davvero molto forte: “Cosi forte che rimane attaccato a te per il resto della vita. Abbiamo davvero tutto: creatività, ingegno, finezza, arte, storia. Forse è un pò colpa della cattiva politica ed è un vero peccato”.

Natalino con Gina e le figlie Elena e Rosanna Source: Courtesy of Natalino Zanardo
“Nel mio sangue c’è la musica e quando compongo dimentico le cose tristi”
Ritornando alla musica, gli piace qualsiasi melodia, dalla musica leggera, sia vecchia che recente, a quella classica. Ne tiene tanta nel cuore. È andato al concerto di Zucchero Fornaciari che si è recentemente esibito a Sydney in una maniera sublime. Di Zucchero dice che è un vero professionista e l'intero concerto ha dimostrato una preparazione tecnica perfettamente sincronizzata. Se ritornasse indietro, farebbe forse qualcosa di diverso, ma non ha rimpianti. Spera solo di poter continuare ad essere attivo e aiutare i più deboli. Soprattutto spera di “continuare a fare una vita pulita.” Da un personaggio come Nat Zanardo non ci si poteva aspettare una migliore conclusione di chiacchierata.
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