Affitto in Australia: per molti un miraggio

Chi percepisce salari minimi, pensioni di anzianità o sostegni al reddito ha pochissime possibilità di permettersi un alloggio.

Sydney

Images of residential properties in Sydney. Property prices in the eight capitals shot up 4.1 per cent in the December quarter, official ABS data revealed. Source: AAP

Il fatto che in Australia gli affitti siano elevati è una nozione discussa e condivisa da molti, spesso basandosi su esperienze personali e sulla percezione di come si sia evoluto il mercato immobiliare.

Un nuovo studio aggiunge sostanza a questa nozione, mostrando come i lavoratori che percepiscono un salario minimo e, soprattutto, i residenti che ricevono sostegni economici dal governo, abbiano enormi difficoltà a potersi permettere un alloggio in affitto.

Anglicare Australia, l'organo di rappresentanza che raggruppa tutte le agenzie di servizi alla comunità legate alla Chiesa Anglicana, ha presentato un nuovo studio sul costo degli affitti in Australia, che ha analizzato i costi di 67 mila alloggi in tutta la nazione.

Lo studio mostra come gli affitti siano mediamente troppo elevati per le famiglie a basso reddito, e che sia pressochè impossibile permettersi un alloggio per persone che si trovino a ricevere forme di sostegno da parte del governo.

Tra tutti gli alloggi considerati su base nazionale, soltanto il 28% risulta accessibile a nuclei familiari i cui salari siano al livello minimo legale. Nel caso di famiglie o individui che ricevano forme di sostegno economico dal governo (pensioni di anzianità, di disabilità o di aiuto a genitori), la percentuale scende al 6%.

La situazione diventa ancora più complessa per i lavoratori single che percepiscano un salario minimo o per i riceventi di pensione di anzianità che vivano da soli. Per loro, la percentuale di alloggi disponibili si riduce rispettivamente, al 2,9% e all'1,2%.

E per un genitore single con un figlio a carico la percentuale crolla allo 0,2%.

Questo a livello nazionale. Se si considerano invece soltanto gli alloggi disponibili nelle aree metropolitane delle principali città Australiane, la situazione peggiora sensibilmente. Qui, il maggior accesso a professioni considerate migliori e con salari più alti viene controbilanciato da costi altissimi degli affitti dovuti a vari fattori.

Tra questi, l'alto numero di investitori che preferiscono avvantaggiarsi del "negative gearing" - piuttosto che affittare un immobile a prezzi di mercato -, il turismo - che permette agli affittuari di ottenere migliori condizioni economiche usando piattaforme come Airbnb -, e la "gentrificazione" - termine adattato dall'inglese per definire la rigenerazione urbana e il ricambio sociale di aree tradizionalmente popolari.

In città, la possibilità di trovare un alloggio che sia economicamente accessibile per un giovane che viva da solo e che percepisca una forma di sostegno al reddito durante il completamento degli studi o di un apprendistato è pari a zero.

Ma che cosa si intende per alloggio adeguato ed accessibile?

Lo studio di Anglicare Australia utilizza parametri consolidati ed accettati a livello nazionale e internazionale, gli stessi utilizzati dall'Australian Bureau of Statistics e dal governo australiano.

Le case selezionate rispondono ai requisiti minimi di dimensioni e accesso a servizi essenziali in proporzione al numero di membri delle varie tipologie di nucleo familiare considerate.

Per quanto riguarda la definizione di accessibilità economica – indicata con il termine inglese "affordability" -, viene utilizzato il parametro nazionale del 30% delle entrate nette di un individuo o di una famiglia. Questo significa che, per i residenti a basso reddito, i costi legati a una casa comprendenti affitto e spese varie, sono sostenibili se non superano la soglia del 30% del totale dei salari e dei benefici percepiti.

La definizione di sostenibilità fa riferimento a una percentuale delle proprie entrate che, se superata, mette l'individuo o la famiglia in una posizione di vulnerabilità, definita come "stress finanziario" e che può portare a scelte difficili o situazioni estreme nel caso, per esempio, di una addizionale spesa improvvisa.

Si tratterebbe di situazioni simili a quelle analizzate da vari studi durante la crisi finanziaria globale, in cui sono emersi concetti quali quello di famiglie che, pur appartenendo alla classe media o lavoratrice, si trovavano "one emergency away from poverty" (a una spesa di emergenza dalla povertà).

Lo studio di Anglicare Australia, comunque, non rappresenta una voce isolata. Deloitte, una delle più importanti aziende di servizi di consulenza e revisione al mondo, chiede al governo di aumentare le forme di sostegno economico ai cittadini come parte del suo rapporto Access Economics Monitor.

E adesso gli occhi sono puntati proprio su Canberra, dove martedì 8 maggio verrà presentato dal governo il nuovo "budget", la legge finanziaria che governerà tutte le scelte future del governo, anche in tema di sostegni al reddito e aiuti per i cittadini sul fronte alloggi.

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Published

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By Davide Schiappapietra, Evan Young

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