Residenza permanente solo dopo un 'periodo di prova'

Continua il terremoto che da aprile sta scuotendo le fondamenta del sistema di ingresso e permanenza di cittadini stranieri in Australia.

Australian Visa

Source: Getty Images

L’annuncio ufficiale non c’è ancora, ma il Governo australiano sta pensando di introdurre dei nuovi visti provvisori prima di concedere agli immigrati la residenza permanente.

L'idea è quella di rendere obbligatorio un periodo di permanenza in Australia con visto temporaneo prima di concedere un visto permanente. Il cambiamento non farà molta differenza per gli italiani, dato che la maggior parte dei nostri connazionali passa comunque attraverso un visto temporaneo prima di ottenere la residenza.

L'agente di immigrazione Emanuela Canini ha commentato la notizia dicendo: “Io personalmente non conosco nessuno che sia arrivato direttamente con la residenza permanente, se non quei pochi fortunati che hanno un coniuge con passaporto australiano per discendenza, oltre a quello italiano, e decidono di lasciare insieme l’Italia dopo aver fatto comodamente le pratiche da casa”.



Pare che l’idea sia quella di premiare, e quindi selezionare ulteriormente, i migliori studenti e lavoratori. Ad Emanuela Canini questo sembra una contraddizione. “Non si è sempre detto che gli studenti devono venire a studiare e poi tornarsene a casa? E il visto 457, o quello che lo sostituirà, non è un programma di lavoro temporaneo che prevede che il lavoratore se ne torni nel proprio Paese quando all’Australia non serve più? Allora perché continuiamo a mandare questi messaggi subliminali di invito a studenti e lavoratori a venire in Australia con la speranza di diventare residenti, quando invece poi non è quello che prevede la legge?”.

“Il Social Services Department ha detto che con le normative attuali si rischia di costruire due strati sociali, dove gli immigrati saranno trattati in modo diverso dai cittadini australiani. Io non credo che questa riforma cambierebbe tanto le cose, in quanto secondo me gli immigrati sono già trattati in modo diverso – continua Canini -  Io addirittura distinguerei due categorie. Da una parte ci sono i residenti temporanei, per i quali le varie condizioni restrittive dei visti e la precarietà dovuta dalla data di scadenza del visto stesso fanno sì che si possa usufruire di un minore numero di servizi, con conseguenti problemi di vita quotidiana. Dall’altra ci sono i residenti permanenti, ancora definibili immigrati, perché non ancora cittadini australiani, che però godono di una condizione più stabile e riescono ad avere una vita relativamente normale”.

Intanto a livello pratico si dice che i visti saranno ridotti da 99 a 10 soltanto. In ogni caso le riduzioni del numero di sottoclassi non ha mai veramente snellito la burocrazia, perché poi all’interno del nuovo visto bisogna far rientrare la casistica di tutti i visti soppressi e quindi tutti gli articoli di legge vengono compressi in un visto unico che invece di presentare due pagine di legge, ne presenta magari dieci.

Il nuovo sistema si rifarebbe un po’ a quello degli Stati Uniti e dell’Inghilterra. "A me piacerebbe vedere un giorno un sistema australiano che non abbia bisogno di copiare nessuno, e questa sarebbe la vera innovazione. Un sistema veramente equo e che dia possibilità a tutti, al di là del budget nel conto in banca, di venire a contribuire alla vita di questo Paese", ha commentato Emanuela Canini.

Le domande di alcuni ascoltatori e le risposte di Emanuela Canini

Simone chiede: "Ci sono notizie contrastanti in merito al visto turistico, pare che non si possa più richiederlo se si è già usufruito del visto 417. È vero?".

Emanuela risponde: "Veramente è già un bel po’ di tempo che le linee guida del DIBP specificano che chi è stato già 12 mesi in Australia come turista, non può avere un altro visto turistico. Ricordo che il WHV fa parte del gruppo dei visti turistici, e quindi dopo 12 mesi di WHV non si può avere un altro visto per estendere la vacanza. Non è una legge ma semplicemente una politica del DIBP, il quale dice che se sei stato 12 mesi in Australia, non hai bisogno di fare altre vacanze, o meglio rimane difficile giustificarlo e i sospetti ricadono poi sul lavoro in nero. Quindi sicuramente se il visto turistico si richiede in Australia, sarà rifiutato, se invece si richiede fuori, la possibilità che venga approvato c’è, ma c’è anche la possibilità che una volta arrivati si venga rimandati indietro".

Riccardo chiede: "Ho saputo che per gli spagnoli anche il lavoro nell’hospitality è utile per rinnovare il WHV. Vale anche per gli italiani?".

Emanuela risponde: "Stiamo parlando del lavoro specifico regionale valido per il secondo WHV, le cosiddette ‘farm’ che non necessariamente riguardano solo l’agricoltura. Gli spagnoli hanno un WHV 462, mentre gli italiani hanno un WHV 417 e le regole delle farm sono diverse. Quindi gli spagnoli, cosi come i ragazzi di altri Paesi dello stesso programma di visto ad esempio S.Marino, possono lavorare per tre mesi nel settore alberghiero e della ristorazione nella parte nord dell’Australia, con impieghi come barista o receptionist di albergo. Invece i ragazzi di nazionalità di quei Paesi che fanno parte del programma 417, come gli italiani, non possono far valere quel lavoro per il secondo visto".

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By Marco Lucchi
Presented by Virginia Padovese

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