Il commento giunge dopo alcuni giorni di acceso dibattito in seguito al danneggiamento di alcuni monumenti a Sydney. Due statue nel centro della città, rispettivamente del Capitano James Cook e del generale scozzese Lachlan Macquarie, sono state imbrattate con delle scritte che dicevano "Change the date", riferendosi alle celebrazioni di Australia Day il 26 di gennaio, e "No pride in genocide", ovvero "Nessun orgoglio per un genocidio".
I graffiti inneggiavano dunque al cambiamento della data del 26 gennaio come festa nazionale australiana. Ricordiamo che il 26 gennaio 1788 fu il giorno in cui il capitano Cook approdò nella baia di Sydney proclamando la sovranità britannica sul continente. La data è stata adottata da tutti gli stati australiani nel 1994, ma per molti aborigeni e isolani dello Stretto di Torres quella data rappresenta il giorno in cui hanno perso il possesso della loro terra.
"Non sono d'accordo con le scritte nei monumenti, quelle statue sono una parte della nostra storia", ha dichiarato Clover Moore ai microfoni di ABC Radio National.
La sindaca di Sydney ha però aggiunto che potrebbe essere giunto il momento di riconsiderare alcuni aspetti di quei monumenti.
"Io penso che possiamo rivalutare se le iscrizioni siano o meno appropriate e se sia il caso di aggiungere altre iscrizioni che riflettano la prospettiva che abbiamo in questo 21esimo secolo, dopo che abbiamo riconosciuto i custodi originali di questa terra", ha aggiunto Clover Moore.
“Non stiamo cambiando le cose, ne stiamo aggiungendo altre. Per raccontare la storia".
La scorsa settimana il giornalista indigeno Stan Grant aveva sollecitato il cambio delle iscrizioni nella targa della statua di James Cook a Hyde Park, trovando scorretto e fasullo affermare che Cook aveva "scoperto" l'Australia.
Il Primo Ministro Malcolm Turnbull è d'accordo sul fatto che il Capitano Cook non abbia scoperto l'Australia, ma a suo parere non c'è nessun bisogno di modificare quei monumenti.
In seguito agli atti di vandalismo che hanno deturpato le statue, Turnbull ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook, dove si legge fra l’altro che il vandalismo sulle statue di James Cook e altre figure storiche è un atto criminale che fa parte di una campagna profondamente inquietante e totalitaria per negare la storia australiana. Turnbull ha anche paragonato quanto accaduto alla cancellazione della storia da parte di Stalin nella Russia sovietica.
.@LindaBurneyMP: The plaques on the statues in Sydney are inaccurate but should still stay. MORE: https://t.co/P9cA9fCjDH #Karvelas pic.twitter.com/DVUBf9qT86 — Sky News Australia (@SkyNewsAust) August 27, 2017
Secondo la sindaca Moore non c'è alcuna fretta di modificare i monumenti, ma dovrebbe essere avviato un confronto sulle iscrizioni e sul fatto che potrebbero essere effettivamente poco appropriate.
"Se parliamo della data in cui celebriamo Australia Day o di come concepiamo la storia in questo 2017, si tratta di un confronto che dobbiamo avere a livello nazionale. Ed è una discussione molto importante in termini di riconciliazione".
Secondo Clover Moore nuovi monumenti potrebbero meglio raccontare le storie aborigene delle città australiane. "Per raccontare la storia. E questo è quello che le nostre comunità ci stanno chiedendo di fare", ha concluso la sindaca di Sydney.