L’Australia rurale? Una meta ingiustamente trascurata

I nuovi immigrati in Australia non sarebbero consapevoli di quante e quali opportunità offrano le zone rurali, per questo tenderebbero a stabilirsi nelle grandi città, secondo il Settlement Council of Australia.

Generic photos of crowds in Rundle Mall in Adelaide, Tuesday, August 7, 2018.

Generic photos of crowds in Rundle Mall in Adelaide, Tuesday, August 7, 2018. Source: AAP Image/Kelly Barnes

I nuovi immigrati in Australia non sarebbero consapevoli di quante e quali opportunità offrano le zone rurali, per questo tenderebbero a stabilirsi nelle grandi città.

Questa è la tesi del Settlement Council of Australia, che per questo motivo ha proposto al Governo di investire fondi in campagne pubblicitarie per rilanciare ciò che queste aree hanno da offrire.

La popolazione nel Paese ha appena superato la soglia dei 25 milioni di abitanti, e il rapido aumento della popolazione che provoca la crescita di densità nei centri urbani soprattutto, continua a destare non poche preoccupazioni per il futuro.

L' 87% dei 112,000 immigrati entrati in Australia con visti professionali si è trasferito a Melbourne e a Sydney.

Questo mentre molte aree rurali, come ad esempio alcune zone del South Australia, soffrono di una disperata mancanza di lavoratori qualificati come ha sottolineato il Ministro della Cittadinanza e degli Affari Multiculturali Alan Tudge.
"They simply can't get people to do the work. The Warrnambool shire president for example spoke to me earlier and said they have got 1,000 vacancies. That is how many workers they want just down in Warrnambool, just a few hours from here."

Insomma, mentre nelle grandi città gli immigrati fanno fatica a trovare lavoro, in piccoli centri come Warrnambool, cittadina lungo l'iconica Great Ocean Road nel Victoria, ci sarebbe una grande necessità di lavoratori.

La Camera di Commercio australiana ha aperto tavoli di lavoro con il Governo per discutere la possibilità di mettere a disposizione visti speciali per le aree rurali.

James Pearson, CEO della Camera di Commercio, ha dichiarato che i datori di lavoro con imprese nel country del paese stanno facendo fatica a trovare personale a causa delle limitazioni fatte al numero dello occupazioni che favoriscono l'accesso alla sponsorizzazione permenente.
"One example of where we are struggling is in the tourism sector. Now tourism covers a lot of different occupations. In a world where we know that attracting the tourism dollar is becoming more and more important it's a real pity."
Questa crisi dei personale specializzato investe anche settori vitali come quello del turismo.

I cambiamenti al momento al vaglio del Governo riguardano la possibilità di emettere nuovi visti professionali in alcuni ambiti professionali specifici, in particolare per personale infermieristico, operai specializzati e contadini, per coloro che decidono di trasferirsi in aree remote.

Dovrebbero essere i Consigli Comunali, o altri organi amministrativi locali, a sponsorizzare lavoratori stranieri per rispondere alle necessità occupazionali dei loro territori.

Nick Tebbey, AD di Settlement Council of Australia, ha dichiarato che le cosiddette zone rurali offrirebbero molte possibilità ai nuovi immigrati.
"The ability to be closer to the land. Potentially more affordable housing stock. And for a lot of people the idea of being part of a small, close-knit community is really attractive."
Case più abbordabili, il senso di appartenenza ad una piccola comunità, e uno stile di vita a contatto con la natura sono alcuni dei "plus" di chi si stabilisce in campagna.
"We are not doing enough to market that the opportunities are in fact there. And that is why most migrants know about Sydney and Melbourne and tend to gravitate towards the bigger cities."
Da mesi, ormai, il Governo federale continua a discutere l'eventualità di imporre condizioni più severe per chi richiede un visto professionale in Australia, auspicando anche che questo possa indirizzare un numero più alto di immigrati a risiedere nelle aree rurali.

Ma l'AD del Settlement Council of Australia sostiene che rendere i requisiti più complessi da ottenere non sarebbe la via giusta per risolvere il problema.

Infatti, secondo lui, il Governo dovrebbe piuttosto investire in infrastrutture, trasporti e nel creare opportunità economiche per favorire la permanenza a lungo termine degli immigrati nelle zone remote del Paese.
"If we start talking about imposing stricter conditions on a broader class of migrants, it becomes a dangerous and difficult prospect. Certainly in Australia freedom of movement is a crucial part of our society and we wouldn't want to be necessarily restricting that."
Il Regional Australia Institute ha accolto con favore l'impegno del Governo sulla questione.
Jack Archer, direttore dell'Istituto, ha suggerito che la carenza di forza lavoro nelle zone remote sia considerata una priorità per le misure legate ad un'immigrazione specializzata.
"Currently the migration system doesn't do a good job of prioritising the workforce shortages in these rural areas. It tends to respond better to the workforce shortages that are identified in our larger cities."
Secondo quanto sostiene Archer, il Regional Sponsored Migration Scheme Visa è spesso erroneamente usato come un lasciapassare nel paese e che poi scaduto il tempo minimo nelle zone remote gli immigrati si trasferirebbero inesorabilmente nelle città.
Il Governo dovrebbe quindi impegnarsi nell'individuare i professionisti che arrivano dall'estero e che genuinamente vogliono rimanere nelle zone regionali a medio-lungo termine.
"They may be refugees. They may be people from the Philippines. People from lots of countries overseas have a rural background, are interested in rural industries and want to live in those sort of places. And we are not doing a very good job at targeting those people at the moment."
Secondo il direttore del Regional Australia Institute, le comunità stesse dovrebbero essere coinvolte per favorire l'integrazione degli immigrati nel tessuto sociale regionale australiano.
Un'indicazione che sembra essere stata accolta dal Governo nella misura in cui si sta ragionando su visti speciali da far gestire direttamente dalle autorità locali. Tra i suggerimenti anche quello di garantire l'assistenza sanitaria pubblica, una misura che potrebbe incoraggiare i nuovi immigrati a mettere radici nelle campagne e nelle zone più remote del paese.

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By Francesca Valdinoci, Phillippa Carisbrooke

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