Criticata per aver pronunciato correttamente i nomi di alcuni giocatori ai Mondiali di calcio in Russia, Lucy Zelić, sorella minore di due calciatori australiani che si sono fatti onore anche a livello internazionale, in particolare Ned, considerato uno dei migliori centrocampisti difensivi della sua generazione, è stata attaccata attraverso i social media per la sua insistenza nell’enunciare nomi quali Modrić, Griezmann, Coutinho, eccetera, proprio come farebbe un croato, un francese o un brasiliano.
Per un commentatore televisivo italiano – ammettiamolo – tutto è più facile: non solo molti dei campioni presenti ai Mondiali giocano o hanno giocato in Serie A, ma il fatto di vivere in Europa, e di seguire professionalmente anche altri campionati continentali, abitua a conoscere nomi anche all’apparenza ostici, vedi Nainggolan, Lopetegui, Džemaili. Ovunque si parli inglese come lingua ufficiale questa abitudine non è altrettanto diffusa.
Ci sono eccezioni: una è la SBS con i suoi commentatori. La tradizione è stata inaugurata dal compianto Les Murray.
Egli stesso era nato in Ungheria e con un nome impronunciabile per molti, László Ürge. Per Les era una questione di rispetto: rispetto per il giocatore e rispetto per il telespettatore - come egli stesso dichiarò ai nostri microfoni in un’intervista registrata poco prima della sua scomparsa. Anche George Donikian e Mary Kostakidis (in passato presentatori del TG della SBS) facevano lo stesso, spesso chiedendo ai colleghi non-anglofoni, incluso chi scrive, quale fosse la pronuncia corretta di, tanto per fare qualche esempio, Schillaci, Chiellini o Bernardeschi.
Lucy Zelić prosegue proprio la tradizione di Les Murray. E non è la prima volta che la nostra collega viene attaccata attraverso i social media. Come lei stessa ha riportato, qualcuno aveva insinuato in passato che avesse ottenuto un contratto con la SBS solo per essere andata a letto con un dirigente e non per la sua innegabile conoscenza dello sport nel quale hanno militato i suoi fratelli maggiori. Quella che i critici hanno chiamato la “fastidiosa puntigliosità” di Lucy nel pronunciare a modo nomi quali Cheryshev o Lewandowski è invece, a nostro parere, nient’altro che un’espressione di diligenza professionale - oltre che il biglietto da visita della nostra emittente.
Il giornalista Tony Palumbo, ex presentatore di SBS Italian, ricorda che fin dagli inizi in Australia è stata la SBS a promuovere il calcio, in particolare con Les Murray, che aveva un'attenzione "quasi maniacale" per le pronunce corrette dei nomi dei calciatori. A suo parere è una questione di professionalità.
Joe Russo, commentatore della A-League, ritiene che Lucy Zelić stia facendo un ottimo lavoro, continuando la tradizione della SBS.
L'ultima intervista a Les Murray. Il decano del calcio australiano parla della sua carriera e inizia proprio spiegando le ragioni dell'importanza di pronunciare correttamente nomi "esotici".
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