Arriva il Mondiale della tristezza

"Chissà se i soloni del pallone, quelli che hanno lasciato l’Italia fuori dal Mondiale, si renderanno conto del guaio combinato e dell’incapacità di uscire dal tunnel. Probabilmente ne prenderanno atto domani in occasione dell’apertura del torneo iridato". Il commento del giornalista sportivo Filippo Grassia.

Italy goalkeeper Gianluigi Buffon cries after his team got eliminated in the World Cup qualifying play-off second leg soccer match between Italy and Sweden, at the Milan San Siro stadium, Italy, Monday, Nov. 13, 2017. (AP Photo/Luca Bruno)

Italy goalkeeper Gianluigi Buffon cries after his team got eliminated in the World Cup qualifying play-off second leg soccer match between Italy and Sweden. Source: AP Photo/Luca Bruno

Si comincerà con la Russia, padrona di casa, che cercherà di tornare al successo dopo 7 partite senza vittoria con l’Arabia Saudita. E già il giorno successivo si farà sul serio alle ore 20 (italiane ndr) quando si affronteranno i campioni d’Europa del Portogallo e gli ex campioni mondiali e continentali della Spagna (la partita verrà trasmessa alle 4am AEST da SBS).

Cristiano Ronaldo contro le Furie Rosse, lui che è al centro d’uno strano gioco di mercato, lui che potrebbe finire al Paris Saint Germain in cambio di Neymar. Per i lusitani il compito non è proibitivo in quanto le Furie Rosse l’altro giorno hanno fatto una fatica maledetta per battere la Tunisia. Ci sono riusciti a pochissimo dal novantesimo con una invenzione di Diego Costa che ha permesso a Iago Aspes di andare in gol. Maluccio anche la Francia che ha pareggiato l’amichevole con gli Stati Uniti con il solito Mbappè. E i transalpini esordiranno sabato con l’Australia che s’è presa il lusso di vincere in Ungheria.
E’ impietoso il confronto con l’Italia, a suo tempo sculacciata a sangue dalla Spagna e qualche giorno fa sconfitta dalla Francia. Ci sarà da lavorare, e anche molto, per presentarci con una nazionale competitiva negli incontri di Nations League con Polonia e Portogallo.
Il compito di Mancini non è facile, guai però a invischiarsi in esperimenti andati fin oltre il limite della guardia. Di positivo c’è il fatto che Perin, pur facendo il secondo a Szczesny, vestirà la maglia della Juventus, Cristante è passato alla Roma dopo la brillante esperienza nell’Atalanta, Caldara giocherà nella Juventus e Verdi, dai e dai, è passato al Napoli di Ancelotti. Potrebbero esserci trasferimenti importanti anche per Chiesa e Berardi. Il nuovo ct potrà contare insomma su giocatori importanti che militeranno in top club con esperienze ben diverse da quelle avute finora in provincia. Non è poco. Il curriculum internazionale conta, eccome.

Tornando al Mondiale, si avrà un quadro più preciso della situazione solo martedì 19 quando si chiuderà la prima giornata degli 8 gironi. Poi il torneo, per la prima volta ospitato a Casa Putin, entrerà nel vivo con due partite che spiccano sul resto del programma: Argentina-Croazia e Danimarca-Francia.

La nazionale sudamericana si porta appresso la difficile situazione economica del paese che vede nei suoi ricchissimi beniamini un motivo di riscatto dalle miserie socio-economiche. Ma non sarà facile avere ragioni dei talenti croati che magari non arriveranno fino in fondo, ma hanno la qualità per vincere qualsiasi partita. A sua volta la Francia, altra rappresentativa dall’altissimo livello tecnico, dovrà dimostrare con i danesi di poter ambire alla finale.

I favori vanno, come sempre, ai campioni uscenti della Germania che non ha i geni della Francia, giusto per fare un esempio, ma vantano una solidità mentale e collettiva unica al mondo con una competitività disarmante. Quella competitività che nelle ultime edizioni è mancata all’Argentina. C’è poi il Brasile intenzionato a dimenticare le brutture dell’ultima edizione.

Attenzione poi a due nazionali: innanzitutto tutto il Belgio, mai così ricco di campioni e di gioco; poi la Polonia per il semplice fatto di avere in attacco goleador del calibro di Lewandowski e Milik. Quante squadre possono vantare due bocche da fuoco di questo tipo? Lewandowski gioca a a grandi livelli nel Bayern, Milik è tornato al suo standard nell’ultimo Napoli. Insomma: Germania, Brasile, Spagna, Argentina, Francia, Belgio e Polonia. Più una outsider da inserire nei quarti.

Questo dice la logica. Ma un torneo così lungo, che chiude una stagione estenuante per tutti i grandi club e tutte le grandi squadra, potrebbe anche riservare sorprese proprio perché la storia insegna che bisogna essere in forma non nella prima fase, ma dai quarti in giù. Ricordate l’Italia al Mondiale del 1982. Ci sarà da divertirsi, magari simpatizzando per l’Islanda.
Per noi italiani sarà inevitabile prendere un surrogato, come si faceva nei tempi bui della guerra quando mancavano tanti generi alimentari. E il caffè era un lusso.
La mancata qualificazione dell'Italia incide anche sul piano economico. Parlatene pure con i venditori di televisori che si stanno inventando l’inverosimile per pubblicizzare prodotti destinati al magazzino piuttosto che alla clientela. Ahinoi il Mondiale in Italia sarà virtuale. E la tecnologia non è una medicina.


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By Filippo Grassia, Stefano Grassia

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