Davide è un astrofisico, Ilaria un'educatrice per l'infanzia e insegnante di italiano. Dopo quattro anni di vita in Germania, un'ottima opportunità professionale con l’Università di Sydney li ha portati in Australia, dove hanno trascorso poco più di tre anni, da marzo 2012 a maggio 2015.
“Ci siamo trovati estremamente bene. All’università l’accoglienza è stata molto calorosa. Dopo un iniziale periodo di smarrimento dovuto al fatto che eravamo molto legati alla Germania, abbiamo iniziato a ingranare e le cose hanno cominciato a girare come ci aspettavamo”.
Nel 2015 il visto 457 di Davide era in scadenza, e la famiglia si era appena allargata con la nascita di Nora. A quel punto Davide e Ilaria hanno deciso di rientrare in Europa.
“È stato difficilissimo decidere di lasciare l’Australia. Sono passati due anni e tuttora è una decisione che non abbiamo ancora completamente digerito".
Nel frattempo Davide, dopo l'esperienza all'Università di Sydney ha cambiato carriera. Ora lavora per una compagnia multinazionale di assicurazioni come analista attuario, associando rischio a premio assicurativo. E con Ilaria ha avuto una seconda bambina, Gaia. Ci ha raccontato di essere molto felice della sua vita in Germania, ma ha ammesso "all'Australia ci facciamo ancora un pensierino".
Ma cosa manca di più a chi vive per qualche anno down under e poi rientra in Europa? Secondo Davide un aspetto importante è legato al concetto di densità di popolazione. "La cosa che ci manca di più - ci ha confessato - è l’assenza di persone e il rapporto che si può avere con la natura, molto più genuino. Qui in Europa siamo in tanti. Nel fine settimana se vuoi farti una camminata in montagna, in ogni cima trovi decine di persone come te e per rientrare a casa finisci in coda in autostrada".

Davide e Ilaria in Germania Source: Courtesy of Davide
I motivi che hanno spinto Davide e Ilaria a rientrare a Monaco sono stati diversi. Da un lato il valore della tutela sociale, molto forte in Germania, dall'altro la vicinanza alle famiglie.
"Dopo anni a 24 ore di volo è decisamente un cambio di prospettiva. Per ogni necessità i nonni possono venire a darci una mano. E questo è una delle ragioni che ci ha portato a spostarci qui".
Una volta presa la decisione di tornare in Europa Ilaria e Davide non hanno neppure preso in considerazione l'Italia perché le ragioni che li avevano portati a emigrare non erano affatto cambiate, anzi. "Era il desiderio di conoscere in prima persona quello che c'era al di là dei confini nazionali e per farlo c'era bisogno di vivere in altri posti, non bastavano certo delle brevi visite. Una volta che si inizia poi è facile lasciarsi prendere la mano e voler continuare".
La Germania rimane comunque per Ilaria e Davide, una tappa. Non sanno ancora quanto sarà lunga questa tappa, ma la famiglia è pronta a ripartire, cosciente di avere la fortuna di poter scegliere.
"La nostra è una vita da privilegiati. Abbiamo dei passaporti che ci permettono di chiedere dei visti ed essere considerati realisticamente dalla maggior parte dei Paesi del mondo. Abbiamo degli stipendi dignitosi che ci permettono di vivere e di considerare di fare un viaggio come quello che ti porta a vivere in Australia senza grossi sacrifici per la famiglia. Bisogna ammettere di essere parte di una frazione privilegiata dell’umanità."
L'Australia rimane dunque una possibile meta futura. Quando le figlie saranno più grandi e ci sarà meno bisogno di supporto alla famiglia, Davide e Ilaria non escludono di tornare down under anche se ammettono di aver seguito con un po' di apprensione i cambiamenti alle politiche migratorie in Australia. "La nostra decisione di spostarsi è arrivata in un momento in cui se avessimo investito un altro paio anni probabilmente ci saremmo portati vicini alla residenza permanente. Ora abbiamo azzerato il contatore e in più la legge è diventata più restrittiva".

La famiglia si allarga Source: Courtesy of Davide
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