I titolari del visto Working Holiday stanno facendo appello al governo australiano, affinché venga mantenuta la promessa di rimborso delle tasse per la richiesta del visto. Ad oggi solo il 5% dei richiedenti è stato rimborsato.
L'ex primo ministro Scott Morrison aveva promesso un rimborso compreso tra i 495 ed i 510 dollari a chi fosse arrivato in Australia con i visti Working Holiday (subclass 417) e Work and Holiday (subclass 462) tra il 19 gennaio e il 19 aprile 2022.
La promessa di rimborso era stata fatta per incentivare il turismo nel Paese, a seguito del duro colpo che il settore ha subito durante i lockdown, e per aiutare a far fronte alla carenza di manodopera nei settori dell’ospitalità, dell'agricoltura e non solo.
Secondo SBS News sono state finora finalizzate le richieste di circa 500 persone arrivate in Australia con il visto Working Holiday, su un totale di circa 11.000 domande presentate a partire da gennaio.
Solo uno su 20 dei richiedenti ha quindi ricevuto un rimborso, lasciando migliaia di persone in un'attesa che si protrae da mesi.
I visti Working Holiday durano un anno, il che significa che alcuni richiedenti hanno già aspettato per oltre la metà della durata massima consentita per il loro soggiorno prima di essere rimborsati.
Maria Fernandez è una studentessa spagnola di 23 anni che studia diritti umani.
Fernandez ha detto a SBS News di attendere il suo rimborso da oltre quattro mesi, aggiungendo che 500 dollari sono importanti per lei, considerando che il costo della vita in Australia è alto.
"Ho presentato domanda sul sito web del governo il 12 marzo, ora è il 6 luglio e nessuno mi ha contattato", ha detto Maria Fernandez.
"Sono circa 500 dollari, il che significa che sono un sacco di soldi su cui conto".
"Quando il governo ha detto che avrebbe rimborsato i soldi, ero davvero felice. Ho pensato: 'Posso usarlo per pagare l'affitto o comprare generi alimentari questo mese'".
"Il costo della vita qui è molto più alto che in Spagna e gli stipendi non sono così alti come si dice, quindi i giovani contavano davvero su questo rimborso".
"Il governo ha fatto una promessa a vuoto".
Hugo Dupond, francese, di 33 anni si trova in Australia con un visto Working Holiday e dice di sentirsi ingannato dal governo.
"Sono arrivato in Australia il 15 febbraio e ho avuto la conferma del rimborso del visto il 22 febbraio", ha detto Dupond a SBS News".
"Ora siamo luglio e non ho più avuto notizie a riguardo".
"Sento che il governo ci ha mentito".
Gregoire Blanc, anche lui francese in Australia con un visto Working Holiday, ha detto di aver fatto richiesta per il rimborso da mesi, ma "non è successo ancora nulla".
Nel gennaio 2022, una dichiarazione congiunta dell'ex ministro dell'Immigrazione Alex Hawke e dell'ex ministro del Tesoro Josh Frydenberg affermava che i rimborsi sarebbero stati processati "rapidamente".
"I rimborsi e l'elaborazione prioritaria dei visti, insieme ad una campagna pubblicitaria di Tourism Australia, genereranno nuovo interesse per l’Australia da parte di studenti e Working Holiday Makers, che contribuiscono notevolmente alla nostra economia e colmano lacune di competenze cruciali", si legge nella dichiarazione.
"Queste modifiche si applicheranno anche alle nuove domande, che verranno elaborate rapidamente in modo che i candidati possano venire in Australia durante il peridodo in cui è previsto il rimborso".
Sono circa 18.000 i titolari di visti Working Holiday e Work and Holiday Maker che hanno diritto al rimborso. Il tempo necessario per i controlli riguardo a possibili frodi e per garantire che il rimborso vada alla persona giusta vanno ad aumentare il tempo di elaborazione.
I richiedenti hanno tempo fino al 31 dicembre 2022 per presentare la loro domanda di rimborso.