Sono uscite le statistiche dell'anno 2015 per i 457: gli italiani sono in controtendenza rispetto ad una generale diminuzione di visti concessi dal governo. L'aumento rispetto all'anno precedente è notevole, di oltre il 18%. Gli italiani insieme ai giapponesi sono stati gli unici ad avere un aumento degno di nota.
Le statistiche si riferiscono al numero di visti approvati al 31 dicembre 2015: si tratta di 700 visti, mentre l’anno precedente per lo stesso periodo erano 590. L'agente di immigrazione Emanuela Canini ci ha spiegato questi numeri.Si nota invece una notevole diminuizione nei visti 457 concessi ad altri Paesi, in testa a tutti i canadesi, gli irlandesi e gli statunitensi con più del 20% in meno rispetto all’anno prima. Visti 457 concessi agli italiani quindi in controtendenza, rispetto alla maggior parte degli altri paesi, ma si tratta ancora di numeri non particolarmente alti.
Gli indiani infatti, sebbene in calo, hanno ricevuto l'approvazione per più di 5mila visti, seguiti dagli inglesi con poco più di 4mila e i cinesi con circa 1.500 visti. Prima dell’Italia poi troviamo solo gli Stati Uniti, le Filippine e l'Irlanda.
Se i numeri sono più ridotti, comunque l’Italia entra nelle prime 7 posizioni.
“Da circa 3 o 4 mesi il Dipartimento dell'Immigrazione è molto più severo nella valutazione della pratica… spesso anche senza buone ragioni. Però quando si vuole dare una stretta al sistema, si fa di tutta l’erba un fascio”
In questo contesto però va sottolineato il numero delle richieste respinte dal Dipartimento di Immigrazione australiano: il numero dei visti richiesti non è cambiato rispetto all’anno precedente mentre si nota maggiore severità nelle decisioni.
Al 31 dicembre 2015 sono stati approvati 4.450 visti in meno rispetto alle richieste, l’anno prima invece con numeri simili le richieste respinte erano state solo 2.130.
Non si hanno al momento i dati del numero dei rifiuti per gli italiani, si può ipotizzare comunque che il numero segua l'andamento positivo fatto registrare nelle richieste approvate.
