Per molte persone che vivono in Australia e non hanno mai vissuto in Italia, la concezione di “cucina italiana” è a volte diversa da quella di chi vi ha avuto a che fare sin dalla nascita.
Per loro, spesso l’approccio al menù di un ristorante italiano d’Australia è simile a quello che un italiano ha con quello di un ristorante cinese: si apre la carta e, sopraffatti da tutte le possibili scelte, si cerca immediatamente quel piatto che si conosce bene, che si è certi piaccia e si è sicuri di trovare. Per un italiano al ristorante cinese spesso è l’immancabile involtino primavera.
Per un australiano al ristorante italiano, si tratta del garlic bread, il “tipico” pane all’aglio (e burro spesso misto a olio e erbe). L’immancabile antipasto, un “classico” della cucina italiana d’Australia.
Immaginate la sorpresa quando un Italiano fa loro notare che, in realtà, l’amato garlic bread in Italia non esiste. Almeno non nella forma in cui viene presentato qui in Australia e in altre parti del mondo.
E la sorpresa del malcapitato diventa sbigottimento, se non angoscia, quando si fa presente che anche il chicken parmigiana e financo il risotto al pollo non sono capisaldi della cucina italiana d’Italia.
Si tratta infatti di invenzioni o adattamenti basati sulla cucina italiana che però sono stati creati o diffusi principalmente all’estero. E in alcuni casi, come per molti piatti in Australia o negli Stati Uniti, sono diventati talmente iconici dall’essere oggi sinonimo di italianità.
SBS Italian ha preparato per voi un menù che raramente potrete gustare nel “bel paese” e ha raccolto in merito alcune considerazioni da parte di Guy Grossi, celebrity chef e proprietario dello storico ristorante italiano Grossi Florentino, nel centro di Melbourne.
Menu australiano
Chicken Parmigiana (polla alla parmigiana)
La più celebre pietanza che compare sulle lavagne/menù di tutti i pub d’Australia non è, in realtà, una pietra miliare della cucina italiana.
Si tratta in realtà di una sorta di ibrido che unisce autentici piatti italiani come le melanzane parmigiana e la cotoletta di pollo impanata. E ha qualche reminiscenza della carne alla pizzaiola o alla cacciatora.
Tuttavia, il petto di pollo impanato, fritto, ricoperto di salsa di pomodoro e formaggio fuso (e, occasionalmente, anche con una fetta di prosciutto), servito con patatine e qualche insalata sullo stesso piatto è australiano come lo è l’Opera House.
"È un piatto nato negli Stati Uniti ed è stato adottato dagli australiani fino a diventare un immancabile pietanza da pub. Detto questo, può certamente rappresentare un pasto molto soddisfacente" sostiene lo chef Guy Grossi.
Garlic Bread

Chicken parmigiana Source: Flickr/avlxyz CC BY-SA 2.0
La baguette ripiena di burro e olio all'aglio, a volte con erbe, successivamente infornata o cotta in altro modo, in Italia prende la forma di una più rustica e sofisticata di una bruschetta con aglio strofinato, non certo quella che viene servita in tutti i "tradizionali" ristoranti Italiani d'Australia e America.
Chicken pasta or risotto

Garlic Bread Source: Flickr/Haynes CC BY-SA 2.0
Ecco, qui entra in gioco una convinzione incrollabile per molti italiani, secondo cui mischiare risotto o pasta con carni di pollo sia come mischiare acido nitrico e glicerina: in teoria si può fare (si ottiene nitroglicerina) ma poi è consigliato non maneggiare il composto.
Spag Bog (spaghetti alla bolognese)

Chicken Risotto Source: Flickr/alangkelly CC BY-SA 2.0
Pietra angolare della cucina italiana d'Australia, come anche in tutto il mondo, gli spaghetti con salsa a base di macinato di carne e pomodoro non sgomenta l'italiano d'Italia come altri dei piatti descritti in questo articolo.
Detto questo, in Italia, e in particolare a Bologna, la scelta della pasta per quel tipo di condimento tende a ricadere su qualità che trattengano meglio la salsa, come le tagliatelle o la pasta corta.
E la conferma arriva anche da Guy Grossi: "Se il sugo è preparato ad arte, può essere un piatto sensazionale, specialmente se invece dello spaghetto si usano tagliatelle o fettuccine".

Spag Bog Source: Flickr/dbgg1979 CC BY 2.0
Menu americano
Fettuccine Alfredo
Questa pasta bianca, burrosa e "formaggiosa" è forse il piatto italiano più popolare in Nord America... ed è quasi completamente sconosciuto in Italia.
La verità è che è stato inventato a Roma all'inizio del 20° secolo, ispirato della pasta burro che è per lo più considerata un piatto della cucina casalinga (un modo per preparare un pasto veloce, come i "baked beans" sulla fetta di pane tostato del mondo anglosassone). È poi diventato estremamente popolare negli Stati Uniti, senza realmente diffondersi in Italia, dove si può ancora trovare in alcune "trappole per turisti".
Ma è un piatto cattivo?
"La Pasta Alfredo può essere un piatto meraviglioso se preparato correttamente e con ingredienti di alta qualità " sostiene Guy Grossi. "Potrebbe essere considerato simile a un tradizionale cacio e pepe senza pepe nero".
Fra Diavolo sauce

Fettuccine Alfredo Source: Flickr/Matt Johnson CC BY 2.0
Si tratta di una salsa piccante per pasta o frutti di mare, spesso usata per condire l'aragosta.
Nulla di tutto questo esiste in Italia e secondo il New York Times, il piatto sarebbe stato inventato da immigrati italiani nella Grande Mela – alcuni dicono a Long Island altri a Little Italy – all'inizio del '900. Ed è tuttavia diventato uno dei fiori all'occhiello della cucina italiana in Nord America.
Bologna Stew (stufato di "bologna")

Fra Diavolo Source: iStockphoto
In questo caso dobbiamo chiarire subito che nessuno lo considera un piatto italiano, nonostante il nome e l'ingrediente principale.
Parliamo invece di una pietanza che viene rivendicata con orgoglio dalle popolazioni delle regioni canadesi del Newfoundland e del Labrador.
Si tratta di un piattone invernale che combina cubi di carne simile alla mortadella con verdure varie e li fa cuocere in un brodo che ha, tra gli altri ingredienti, ketchup e alter salse piccanti.

Bologna Stew Source: Timur Saglambilek from Pexels
Non solo quella italiana: le altre cucine internazionali
Quella italiana non è l'unica cucina che ha "adattamenti" internazionali. Molte altre cucine, popolari non solo in Australia, ma anche in Italia, hanno le loro versioni di garlic bread e fettuccine Alfredo.
Infatti, molti degli amatissimi "curry " della cucina indiana non provengono dal Subcontinente indiano. Ma anche nei ristoranti cinesi in Australia e in tutto il mondo, vengono servite alcune pietanze non proprio tradizionali.
Chicken Tikka Masala
Uno dei piatti più popolari che si possano ordinare in ogni ristorante indiano, si dice che sia nato lontano dal clima caldo e umido del subcontinente, nelle strade fredde di Glasgow, in Scozia.
Fortune cookies (biscotti della fortuna)

Chicken Tikka Masala Source: Flickr/Lance Roggendorff CC BY 2.0
Nessuna traccia di questi biscottini con messaggio all'interno può essere trovata in Cina. Sono stati infatti resi celebri 100 anni fa da immigrati giapponesi in California. Infatti sono ispirati da alcuni biscotti tradizionali giapponesi. Niente a che fare con la Cina.

Fortune Cookies Source: Pixabay/hannahlouise123 CC0
Ma dove comincia la tradizione?
La domanda, a questo punto, appare legittima: dobbiamo ancora ordinare questi piatti anche se sappiamo che non sono tradizionali e autentici?
Tradizione e autenticità sono concetti che spesso definiscono il valore di molti aspetti della nostra vita. Si applicano alla cultura, alle arti, allo stile di vita e ovviamente al cibo.
Ma sono entrambi concetti arbitrari.
Pensate ancora una volta alla cucina italiana. Niente è più iconico e ampiamente apprezzato di una pizza con pomodoro e mozzarella. È la quintessenza del cibo tradizionale italiano. Ma quando comincia la tradizione? Chi lo decide?
L'origine della pizza moderna può essere fatta risalire alla fine del XIX secolo a Napoli, in Italia, come una evoluzione del pane ricoperto da altri ingredienti che era conosciuto fin dal Neolitico. Quindi è davvero tradizionale.
Ma i pomodori sono stati introdotti in Italia soltanto dopo la colonizzazione europea delle Americhe. A quel tempo arrivarono come un prodotto esotico, completamente estraneo alle tradizioni italiane.
L'usarli per condire un piatto antico e "tradizionale" era chiaramente un affronto alla tradizione, una "bastardizzazione" di un piatto autenticamente italiano. O no?
"La cucina non è statica e deve evolvere " sostiene Guy Grossi.
"Esiste sicuramente posto un posto nel mondo della cucina per tutti i tipi di piatti, ma dobbiamo assicurarci che la cucina italiana rimanga pura. Certo, la si può sviluppare e come ogni cosa anche la cucina evolve. Se un piatto è preparato genuinamente nello spirito italiano e gli ingredienti sono di alta qualità, può sicuramente stare accanto ai piatti tradizionali della cucina italiana".