L'italiano che inventò il telefono

Antonio Meucci

Antonio Meucci. Photograph by L.Alman Source: Wikipedia

La vita avventurosa di Antonio Meucci, che tra L'Avana e New York sviluppò il telefono, e la sua battaglia per esserne riconosciuto come l'inventore.


Antonio Meucci, inventore italiano, realizzò il primo apparecchio telefonico, ma ci volle oltre un secolo dopo la sua morte perché il ruo ruolo decisivo venisse riconosciuto ufficialmente.

Meucci nacque a Firenze nel 1808 in una famiglia relativamente modesta. Era il primogenito del trentaduenne Amadigi di Giuseppe Meucci e della ventiduenne Maria Domenica di Luigi Pepi, che ebbero altri otto figli negli anni successivi.
L'Italia in cui nacque e si formò non era uno stato, ma una costellazione di stati. Un territorio che sarebbe diventato una nazione unitaria soltanto nel 1861.
Con l'Austria che dominava direttamente o indirettamente la penisola, l'unica vera eccezione era costituita dal Regno di Sardegna, stato indipendente governato dai Savoia. E, nel corso dei decenni, le idee unitarie, sia repubblicane che legate a un'unificazione sotto i Savoia, si facevano largo nella penisola, dove nascevano gruppi di patrioti e operavano società segrete come la Carboneria.
Carboneria
Diploma of affiliation to the "Carboneria" secret society, 1920. Source: Wikipedia
Nel frattempo, all'età di tredici anni, Meucci, che viveva nella capitale del Granducato di Toscana, fu ammesso all'Accademia di Belle Arti dove studiò per sei anni, tra le altre materie principali, la chimica e la meccanica. Ma per aiutare a mantenere la sua famiglia dovette iniziare a lavorare fin da molto giovane, prima come daziere e poi come meccanico teatrale.

Dopo aver ottenuto la promozione ad aiuto portiere, nel 1825 Meucci iniziò anche a lavorare nel campo dei fuochi d'artificio. Ma in occasione dei festeggiamenti per il parto imminente della Granduchessa Maria Carolina di Sassonia ci fu un incidente in seguito al quale risultarono ferite ben 8 persone.

I risultati dell'inchiesta mandarono Antonio Meucci e altri suoi colleghi alla Ruota Criminale, che concesse loro il beneficio del dubbio. Ma a giugno dello stesso anno, Antonio fu incarcerato in seguito all'infortunio patito sul lavoro da un collega, che fu attribuito a negligenza da parte di Meucci che fu quindi condannato a otto giorni di prigione, di cui i primi tre solo a pane e acqua.

A maggio del 1829 venne nuovamente incarcerato, per il suo coinvolgimento amoroso con la figlia del trattore che corrispondeva le sue attenzioni, ma che aveva rifiutato più di una volta altri pretendenti, tra cui un certo Gaetano del Nibbio, anche lui portiere alla Porta di S. Gallo, dove lavorava Meucci. Nell'intreccio fu coinvolta anche un'altra donna, gelosa delle attenzioni che Meucci riservava alla "rivale". Dal canto suo, Del Nibbio fece in modo di farlo arrestare per abbandono dal posto di lavoro, dopo averlo provocato e spinto ad allontanarsi dalla porta, rendendo poi pubblica la tresca amorosa. Antonio fu quindi incarcerato e condannato a "non trattare" con le donne coinvolte nella vicenda.

Meucci fu imprigionato altre volte, la prima per aver parlato con una delle donne della "tresca" che lo portò alla precedente condanna, e la seconda per essere arrivato in ritardo al lavoro.
Fu in questi anni che Meucci si affiliò alla carboneria e prese parte ai moti dal 1831 al 1833.
Antonio Meucci trovò lavori saltuari in vari teatri fino ad essere impiegato permanentemente al Teatro della Pergola, dove il primo macchinista cercava proprio una persona che avesse frequentato l'accademia e che si intendesse di meccanica. A quel tempo infatti il Teatro della Pergola era all'avanguardia nelle tecniche teatrali.

E, all'interno di questa istituzione, operava un gruppo di carbonari che teneva i contatti con Genova per appoggiare Giuseppe Mazzini.
Mazzini Garibaldi
Artwork featuring the first meeting between Mazzini and Garibaldi in Marseille, France. Source: Wikipedia
Nel 1835 Meucci emigrò a Cuba, sia per una importante offerta di lavoro, che per sfuggire alle conseguenze con la giustizia delle azioni ispirate alle sue idee liberali e unitarie. Idee che non gli permisero di ottenere il passaporto e lo costrinsero a lasciare il Granducato clandestinamente.

A Cuba si trasferì assieme alla moglie Ester, conosciuta proprio nel teatro fiorentino, e lì passò quindici anni, lavorando in vari teatri e perfezionando le sue intuizioni scientifiche, tra cui i suoi studi per la realizzazione di apparecchi di comunicazione a distanza, sfruttando prima soluzioni acustiche e poi elettriche per la trasmissione della voce.

Realizzò il primo rudimentale apparecchio telefonico nel 1854 collegando due coni di cartone, chiusi alla base da una membrana elastica, con una corda per mettere in comunicazione due persone
Dopo la lunga esperienza a Cuba, emigrò a New York, negli Stati Uniti.
Si stabilì a Staten Island, dove fondò una piccola fabbrica di candele in cui diede lavoro anche all'esule Giuseppe Garibaldi, che visse con lui per circa tre anni, come confermato dalle memorie dello stesso eroe del Risorgimento.

Qui nel 1857 stabilì un collegamento interno nella propria abitazione tra il suo laboratorio nello scantinato e la stanza della moglie, gravemente ammalata, al secondo piano, realizzando un prototipo di telefono denominato "teletrofono": un diaframma vibrante a un lato dell'apparecchio era posizionato davanti ad un elettromagnete la cui vibrazione permetteva che si avessero variazioni di corrente.

Continuò poi i suoi studi sulla trasmissione della voce a distanza realizzando nel 1864 un nuovo prototipo dotato di diaframma metallico, finché nel 1871 riuscì a depositare un brevetto temporaneo per il suo "telegrafo parlante" presso l'ufficio brevetti di New York.
Telephone
Meucci's Telephone, Museo della Scienza e della Tecnica, Milan, Italy. Source: Wikipedia
Meucci cercò in tutti i modi di ottenere finanziamenti in Italia per commercializzare il suo apparecchio, ma le difficoltà finanziarie gli impedirono di rinnovare le successive scadenze annuali del brevetto e nel 1876 l'americano di origini scozzesi Alexander Graham Bell, che secondo varie fonti storiche avrebbe avuto accesso ai prototipi e ai disegni di Meucci negli anni precedenti, presentò la sua domanda di brevetto ottenendo l'esclusiva per l'apparecchio.

Meucci portò la Bell Telephone Company in tribunale per una causa che si protrasse per molti anni. Solo nel 1888 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe a Meucci la priorità dell'invenzione, ma al riconoscimento di paternità tecnologica non corrispose nessun risarcimento economico e Meucci morì nel 1889 a New York.
Nel 2002 a 113 anni dalla sua morte, il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto ufficialmente il suo ruolo nell'invenzione del telefono.
Tra le altre invenzioni minori di Meucci si ricordano filtri per la depurazione delle acque e sistemi per la doratura galvanica di oggetti metallici.
The Garibaldi Meucci house
The Garibaldi-Meucci house, Staten Island, New York. Source: Wikipedia

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