Sindelar: il calciatore che sfidò i Nazisti

Sindelar

Mathias Sindelar Source: Wikipedia

La storia di Mathias Sindelar, il capitano austriaco che rifiutò di indossare la svastica, nel nuovo episodio di "Storie di altri tempi".


La storia di Mathias Sindelar è quella di un uomo coerente e coraggioso, vissuto in un'epoca in cui le forze che governavano l'Europa non accettavano uomini come lui.

Giocò nella nazionale austriaca degli anni trenta, conosciuta come il Wunderteam (ovvero "squadra delle meraviglie"), di cui fu capitano e con la quale partecipò ai Mondiali del 1934 in Italia.

Era soprannominato "carta velina" per la sua esile figura e il "Mozart del pallone". Nel 1999 l'International Federation of Football History and Statistics lo ha eletto come il miglior giocatore austriaco del ventesimo secolo.

Ma la sua storia non è soltanto fatta di successi sportivi. Sindelar è rimasto una figura immortale per la sua manifesta avversione al Nazismo. Infatti, dopo l'Anschluss (l'annessione dell'Austria da parte della Germania di Hitler), si rifiutò di giocare con la nazionale tedesca che era stata fusa con quella austriaca.
Le circostanze della sua morte, avvenuta a 35 anni di età, non sono mai state chiarite.
ll 23 gennaio 1939 fu trovato morto nel suo appartamento insieme alla sua compagna Camilla Castagnola, italiana di religione ebraica.

L'autopsia attribuì i decessi all'avvelenamento da monossido di carbonio, ma la frettolosità delle indagini - chiuse anzitempo in seguito a pressioni giunte da Berlino – ha per anni dato forza alle tesi che ipotizzano un coinvolgimento del regime Nazista nella morte della coppia.
Nazis in Austria
Nazists parading in Vienna, Austria on 15 March 1938. Source: Wikipedia
Matthias Sindelar nacque a Kozlov, un piccolo paese della Moravia attualmente Repubblica Ceca e che a quei tempi faceva parte dell'Impero austro-ungarico. Quando aveva 14 anni e si era già fatto notare come una promessa del calcio, Sindelar perse il padre, ucciso nella Battaglia di Isonzo.

Dovette perciò aiutare la madre a mantenere le tre sorelle e iniziò a lavorare in una officina meccanica, senza mai smettere di giocare a calcio.

Nel 1918 entrò nelle giovanili del club del suo quartiere, l'Herta ASV di Vienna, e nel 1921, all'età di diciotto anni, esordì nella massima serie austriaca.

Nel 1923, cadendo in piscina, si infortunò al menisco del ginocchio destro, una patologia difficilmente curabile all'epoca. Ma grazie a un luminare viennese, il medico Hans Spitzy, riuscì a tornare in campo.

Il timore di nuovi infortuni lo portò ad iniziare ad indossare una vistosa fasciatura elastica sul ginocchio, particolare che diventò una sua caratteristica distintiva lungo tutta la carriera.

Nal 1924, l'Herta fu costretta a cedere i migliori giocatori per ovviare a una difficile situazione finanziaria. Sindelar, che aveva considerato l'ipotesi di trasferirsi in Italia, alla Triestina, passò all'Amateure Vienna (oggi chiamata Austria Vienna). Con la sua nuova squadra vinse ogni trofeo esistente all'epoca, diventando - assieme all'italiano Giuseppe Meazza e all'ungherese György Sárosi – una delle più grande stelle del calcio mondiale.

Esordì con la nazionale austriaca nel 1926. Nel 1934 Sindelar partecipò ai Campionati Mondiali di calcio disputati in Italia nei quali l'Austria si classificherà quarta, sconfitta in semifinale per 1-0 proprio dall'Italia di Vittorio Pozzo.
San Siro
San Siro Stadium, Milan, 1934. Source: Wikipedia
Durante la partita, disputata sul pesantissimo campo di San Siro, a Milano, Sindelar fu marcato a tutto campo dal rude difensore azzurro Luisito Monti, e fu costretto a giocare infortunato per quasi tutta la partita.

Fu nella clinica milanese dove fu ricoverato dopo l'incontro, che Sindelar incontrò una studentessa di tedesco italiana e di origini ebree, Camilla Castagnola.
Sindelar e la ragazza si innamorarono e andarono a vivere assieme a Vienna.
Mathias Sindelar disputò la sua ultima partita con la nazionale austriaca il 3 aprile del 1938, a Vienna. Si trattò della cosiddetta "Partita della riunificazione" tra Austria e Germania. L'incontro doveva celebrare l'unione tra i due paesi in seguito all'annessione tedesca.

Sindelar, con indosso la fascia di capitano, segnò nel secondo tempo la rete dell'1-0 e andò ad esultare sotto la tribuna centrale, dove sedevano i gerarchi nazisti. Karl Sesta, suo compagno di squadra e amico, segnò nel finale il raddoppio per la definitiva vittoria per 2-0 degli austriaci.

Al termine della partita, i calciatori dovettero andare ad omaggiare, con il saluto nazista, le autorità presenti in tribuna. Tutti i calciatori fecero il saluto: solamente Sindelar e Sesta si rifiutarono, come in seguito si rifiutarono di vestire la maglia della nazionale del Reich.
Wunderteam
Austrian national team at the 1934 World Cup in Italy. Source: Wikipedia

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