Prosegue il braccio di ferro tra il governo australiano e Facebook, che giovedì scorso ha oscurato le pagine dei media australiani sulla propria piattaforma. Ma cosa ne pensano gli utenti? Lo abbiamo chiesto alle nostre ascoltatrici e ai nostri ascoltatori.
Tanto tuonò che piovve. Dopo serrate contrattazioni con il governo federale australiano, per persuaderlo a fare un passo indietro sul Media Code che imporrebbe a Facebook e Google di stipulare accordi commerciali con i gruppi editoriali, Facebook ha messo in atto giovedì scorso quanto aveva minacciato di fare, oscurando tutte le pagine mediatiche nei feed dei propri utenti australiani.
In evidenza:
- Facebook ha oscurato i link ai siti australiani di informazione e le loro pagine sulla propria piattaforma
- La mossa è giunta dopo l'approvazione nella Camera bassa del Parlamento del News media bargaining code, anche noto come Media Code
- Sir Timothy Berners-Lee, creatore della World Wide Web, si è espresso a sfavore del tentativo australiano di far pagare contenuti a Facebook e Google
Nel fine settimana il primo ministro Scott Morrison si è espresso senza mezzi termini: se volete fare affari qui, dovete farli secondo le nostre regole.
I would just say to Facebook this is Australia, if you want to do business here, you work according to our rules
Il braccio di ferro viene osservato con attenzione da tutto il mondo, perché potrebbe fornire il modello delle relazioni future tra stati e colossi elettronici.
Chi cederà per primo? Si arriverà ad un accordo? Si tratta di una nobile battaglia tra i principi democratici contro i monopoli o c'è dell'altro?
E, mentre le trattative proseguono dietro le quinte, come sta reagendo l'opinione pubblica australiana all'oscuramento delle notizie su Facebook?
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Ne abbiamo parlato con Benedetta Brevini, Associate Professor di comunicazioni alla University of Sydney, e con alcuni ascoltatori.
Ascolta il dibattito di questa mattina:
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
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