L'annuncio del presidente americano Donald Trump di ritirare le truppe al confine nord-est tra la Siria e la Turchia, che ha visto contrari anche i suoi alleati repubblicani, ha scatenato immeditamante la risposta turca.
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha visto nella mossa il via libera ad entrare nella zona dove vivono i curdi delle Forze Siriane Democratiche (SDF) che hanno combattuto in questi anni contro l'Isis, fino a pochi giorni fa sostenuti proprio dagli americani, e che ora si sentono "pugnalati alle spalle" come loro stessi hanno dichiarato.
Neppure le minacce di Donald Trump lanciate su Twitter, da dove ha avverito la Turchia di non approfittare della situazione perché ne distruggerebbe l’economia se dovesse superare i limiti, sono servite da deterrente visto che l'esercito turco proprio in queste ore si prepara a lanciare un'offensiva al confine con la Siria.
In una nota ufficiale la Casa Bianca nel frattempo ha precisato che gli Stati Uniti «non interverranno nella invasione a lungo minacciata dai turchi al confine con la Siria».
Della situazione nelle ultime ore abbiamo parlato con il fotogiornalista freelance Piero Castellano, che per diversi anni ha lavorato in Turchia.




