Secondo la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Popolazioni Indigene, queste hanno il diritto a poter esercitare e ricevere i loro rimedi medicinali tradizionali.
In Australia, la medicina tradizionale cinese, ad esempio, è riconosciuta anche a livello nazionale ma la medicina aborigena non gode dello stesso credito. Perchè?
Questa è la domanda che si è posta Francesca Panzironi, ricercatrice dalla UNSW in Sydney, che non trovando risposta nei libri è andata a cercarla lungo le strade rosse del deserto meridionale australiano.
“La mia curiosità era cercare di capire se ancora esistessero dei guaritori aborigeni in Australia o se fossero scomparsi, come alcune persone mi dicevano. La mia domanda era: cosa è successo?”
Quando Francesca inizia le sue ricerche scopre che "il capitolo dedicato all'Australia del rapporto sulla medicine tradizionali nel mondo del World Health Organisation è incentrato sulla medicina cinese e non fa nessun riferimento alla medicina aborigena."
Così ha inizio un lungo viaggio che ha portato Francesca dalla UNSW di Sydney alle Aṉangu Pitjantjatjara Yankunytjatjara Lands (APY), un viaggio che ha cambiato per sempre il corso della propria vita.
“La mia curiosità era cercare di capire se ancora esistessero dei guaritori aborigeni in Australia o se fossero scomparsi, come alcune persone mi dicevano. La mia domanda era: cosa è successo?”
Francesca arriva nel territorio del South Australia seguendo l'indicazione di Tauto Sansbury, allora CEO di uno degli Aboriginal Community Health Services. "La ricerca doveva durare nelle mie intenzioni un anno, ma è poi diventata prima di quattro e poi un percorso di vita".
Dopo aver intervistato 150 professionisti dei servizi sanitari in SA, Francesca decide di visitare le comunità della zona. "Ancora mi ricordo il mio primo viaggio a Fregon. Iniziai a parlare del più e del meno con un uomo fuori dal general store del villaggio e ad un certo punto iniziò a parlare di "noi" e del gruppo di ngangkaṟi."
Ngangkaṟi significa guaritore nella lingua Pitjantjatjara. "All'epoca ne sapevo poco o nulla, c'era poca letteratura a riguardo e secondo alcuni la medicina tradizionale aborigena era scomparsa" ma dopo quell'incontro Francesca inizia ad organizzare incontri con i guaritori della zona e le risposte alle sue domande cominciano a manifestarsi.
"La ricerca doveva durare nelle mie intenzioni un anno, ma è poi diventata prima di quattro e poi un percorso di vita."
Oggi Francesca vive ad Adelaide, dove gestisce ANTAC Anangu Ngangkari Tjutaku Aboriginal Corporation, una organizzazione no profit che ha fondato con alcuni guaritori delle APY per promuovere la medicina tradizionale aborigena.
Si tratta di una clinica itinerante che lavora con diverse comunità, negli ospedali e nelle carceri; la legislazione del South Australia infatti riconosce il contributo della medicina indigena nella cura delle malattie mentali attraverso il Mental Act del 2009.
Un passo dopo l'altro, la medicina tradizionale ha acquisito un crescente credito istituzionale ma, come ci ha spiegato Francesca, si tratta di una strada ancora lunga e non priva di ostacoli.
Sul sito di ANTAC potete trovare anche la ricerca di Francesca Hand-in-Hand. Report on Aboriginal Traditional Medicine per saperne di più.