In un anno medio, dalle 3 alle 4mila persone muoiono per complicazioni legate all'influenza.
I giovanissimi e gli anziani sono i più a rischio, ma la società australiana in generale subisce le conseguenze dell’epidemia.
Durante i mesi autunnali e invernali, l'influenza è una delle principali cause di assenza dal lavoro o di presenza nonostante la malattia, con oltre 48.000 casi di influenza segnalati in tutto il paese nel 2018, considerato un anno “tranquillo”.
Le assenze dal lavoro costano sette miliardi di dollari all'anno in salario non percepito, mentre il presentismo - ovvero quando un lavoratore si presenta nonostante sia malato - costa 34 miliardi di dollari in perdita di produttività.
Il professor Robert Booy, della Sydney Medical School, ha dichiarato che la stagione influenzale di quest'anno potrebbe essere molto diversa da quella del 2018.
"Il 2019 è stato finora davvero strano, c'è stata una sostenuta ondata autunnale che è iniziata alla fine dell'anno scorso e che continua ad aumentare. La migliore spiegazione - ed è solo un'ipotesi immunologica - è che il 2018 è stato così tranquillo che si sono ridotti i livelli di immunizazione nella comunità. "
Il professor Booy ha dichiarato che sono i giovanissimi e in particolare gli anziani i soggetti più a rischio.
"Più del 90% dei decessi riguarda persone sopra i 65 anni, soprattutto quelle oltre gli 80", afferma il professor Booy.
"Un quarto dei casi si è verificato nei bambini e un terzo delle ospedalizzazioni si è avuto nei bambini al di sotto dei due anni, quindi parliamo dei più anziani e dei più giovani. I più giovani vengono ricoverati ma raramente muoiono, i più anziani vengono ricoverati e spesso muoiono."
Il professor Bill Rawlinson è un medico virologo presso l'Università del New South Wales. A suo parere l'influenza non dovrebbe essere sottovalutata e le vaccinazioni possono fare la differenza.

Experts are urging Australians to get their flu jab before peak season. (AAP) Source: DonyaHHI/Shuttershock
"I gruppi a rischio - persone con diabete, gravi forme di asma e malattie cardiache, aborigeni e isolani dello Stretto di Torres – si ammalano più gravemente e possono morire a causa dell’influenza, quindi è particolarmente importante per loro vaccinarsi ogni anno ", ha detto.
"E ovviamente è importante vaccinarsi per gli anziani - in particolare per quelli di età superiore a 65 anni – anche per il rischio di essere contagiati da altri componenti della famiglia".
Il professor Rawlinson ha dichiarato che anche misure semplici come lavarsi le mani, tossire sulle braccia e usare fazzolettini di carta possono contribuire a prevenire la diffusione della malattia.
Intanto, secondo una nuova ricerca, sono stati individuati nuovi gruppi a rischio – le persone sovrappeso o obese e chi soffre di diabete.
Secondo la dottoressa Kirsty Short, una virologa specializzata in influenza dell'Università del Queensland, il 75-80% degli uomini di mezza età è sovrappeso e i tassi di diabete in Australia, sia di tipo 1 che di tipo 2, sono in aumento - in particolare il tipo 2. Il diabete colpisce un adulto su dieci in Australia.
La dottoressa Short sostiene che tali condizioni metaboliche sono un fattore di rischio significativo.
"Nella cosiddetta epidemia di influenza suina del 2009, quello che abbiamo visto è che sia l'obesità che il diabete sono emersi per la prima volta come fattori di rischio per gravi casi di influenza."
"Quello che abbiamo riscontrato in questa pandemia è che persone con obesità e diabete avevano maggiori probabilità di essere ricoverate in ospedale a causa dell'influenza, avevano maggiori probabilità di essere ricoverate in terapia intensiva e avevano molte più probabilità di morire a causa del virus".
Il dottor Short ha affermato che l'obesità può anche compromettere l'efficacia della vaccinazione antinfluenzale, mentre il professor Booy ha dichiarato che la chiave per proteggere i gruppi a rischio è la herd immunity - in altre parole, fare in modo che il magggior numero possibile di persone si vaccini.
"Non è necessario il 95% come per il morbillo - se il 50% della popolazione si sarà vaccinata, ci sarà almeno un certo grado di herd immunity e questo è ciò a cui puntiamo".
Il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centre for Disease Control and Prevention) ha reso noto che i vaccini antinfluenzali hanno un buon livello di sicurezza.

People over 65 are particularly at risk during flu season. Source: Getty Images
Centinaia di milioni di persone hanno ricevuto in tutta sicurezza vaccini antinfluenzali negli ultimi 50 anni e sono state condotte ricerche approfondite a sostegno della sicurezza di tali vaccini.
Secondo l'organizzazione il vaccino antinfluenzale è il primo e il miglior modo per ridurre le probabilità di contrarre l'influenza (e diffonderla) a beneficio di altre persone che potrebbero esserne colpite in maniera più grave.
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