Mentre l'Australia ha registrato nel fine settimana il primo decesso di un cittadino, un uomo di 78 anni che era stato contagiato sulla nave da crociera Diamond Princess, le autorità hanno introdotto un'ulteriore limitazione agli accessi di cittadini stranieri oltre a quella già esistente nei confronti di chi proviene dalla Cina. Ora anche i viaggiatori provenienti dall'Iran sono sottoposti ad un divieto di ingresso nel Paese. Un provvedimento non applicato per ora a Italia e Corea del Sud, teatro di epidemie che hanno già causato numerosi decessi.
La decisione ha sollevato molte domande: per quale motivo la Corea del Sud e l'Italia non sono state incluse in questo bando?
Durante la conferenza stampa di lunedì 2 marzo il ministro Hunt ha chiarito che la situazione all'estero e in Australia è costantemente monitorata e attentamente valutata. Il professor Brendan Murphy, su invito del ministro Hunt, ha spiegato che l'Iran è stato individuato come un caso speciale, a causa dell'alto numero di decessi.
Al momento non si è invece ritenuto necessario limitare gli accessi a persone provenienti da Italia e Corea del Sud, ma vige la raccomandazione, per chi proviene da questi due Paesi e lavora nel settore sanitario o nelle case di cura per anziani, di non tornare al lavoro per almeno 14 giorni a partire dalla data di rientro.
Secondo quanto riportato anche sul sito del Ministero della Salute australiano, coloro che arrivano dall'Italia e non lavorano nel settore sanitario o nelle case di cura per anziani sono tuttavia invitati a monitorare con attenzione la propria salute nei primi 14 giorni a partire dall'ingresso nel Paese.
SBS Italian ha ricevuto ulteriori chiarimenti dal Ministero della Salute, secondo cui tutti e tutte coloro che arrivano dall'Italia dovrebbero evitare il contatto con le persone, praticando per i primi 14 giorni quello che viene definito come "social distancing", ovvero evitando raduni e mantenendo una distanza di almeno un metro e mezzo dalle altre persone in luoghi pubblici.
Qualora un viaggiatore manifesti sintomi che potrebbero essere di COVID-19, deve immediatamente tornare alla propria casa o albergo e:
- Isolarsi da altri/e usando se possibile un bagno privato.
- Indossare una mascherina chirurgica se vicino ad altre persone, o per lo meno coprirsi se si tossisce o starnutisce.
- Lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone e usare un gel disinfettante.
La quarantena prevede che ci si isoli rimanendo a casa o in albergo, evitando il contatto con altre persone e monitorando attentamente eventuali sintomi. In caso di malessere e insorgenza o aggravamento di sintomi, occorre contattare le autorità sanitarie specificando che si ritiene di poter essere a rischio. Una descrizione delle modalità da seguire in quarantena è disponibile qui.
L'Australia ha attivato un numero verde per informazioni sul Coronavirus, la National Coronavirus Health Information Line, al numero 1800 020 080. È in funzione 24 ore al giorno, sette giorni su sette.
I numeri telefonici per i dipartimenti di stati e territori sono disponibili qui www.health.gov.au/state-territory-contacts.
Intanto il governo australiano ha anche rivisto le proprie indicazioni per i cittadini australiani che viaggiano in Italia, innalzando il livello di allerta.
Nel fine settimana l'Ambasciata Italiana di Canberra ha pubblicato un tweet che ricapitolava i dati relativi all'epidemia nel Bel Paese, e concludeva con l'invito "No reason to panic". SBS Italian ha contattato l'Ambasciata per un commento.
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