Il ministro Peter Dutton ha preso le distanze da un ex collega del Queensland Police Service al centro della diatriba sul suo intervento per salvare due au pair dal rischio di essere deportate nel 2015.
Il Ministro degli Interni ha dichiarato che il poliziotto in questione, Russell Keag, era solo uno tra i 5500 dipendenti quando ha smesso di lavorare alla Polizia nel 1999.
“Per quanto ne so, non ho mai socializzato con l'uomo coinvolto, né l'ho incontrato né ho avuto a che fare con lui”, Dutton ha dichiarato oggi al Parlamento.
“Non ha il mio numero telefonico personale né il mio indirizzo email personale”.
Il rapporto di Dutton con l'uomo è stato oggetto di un intenso dibattito nelle ultime settimane, in connessione al caso di una giovane donna italiana detenuta all'aereoporto internazionale di Brisbane nel 2015.
I funzionari della Border Force sospettavano che lei intendesse lavorare per Keag come ragazza alla pari nonostante avesse solo un visto turistico, ma successivamente venne risparmiata grazie ad un intervento ministeriale di Dutton.
I Laburisti e i Verdi sostengono che Dutton conoscesse l'uomo, con il quale avrebbe lavorato alla Polizia del Queensland, e che quindi il ministro avrebbe fuorviato il Parlamento dicendo di non avere legami personali con le famiglie coinvolte.
Ma secondo Dutton il rapporto era molto meno stretto di quanto sostenuto dai suoi accusatori.
“L'uso di termini come ‘connessione personale’ … descrive una relazione molto più stretta tra due persone del fatto di aver lavorato nella stessa organizzazione due decenni fa e non essersi parlati da allora”, ha dichiarato.
Il deputato dei Verdi Adam Bandt, che aveva posto la domanda sui rapporti personali tra i due, ha dichiarato di voler promuovere una mozione di sfiducia nei confronti di Dutton.
“Se Scott Morrison non lo destituisce dovrebbe farlo il Parlamento” ha dichiarato Bandt.
Il laburista Tony Burke ritiene che Dutton abbia infranto le regole e debba dimettersi.
“La regola che un ministro deve rispettare è di non ingannare il Parlamento, e in base ai fatti che abbiamo a disposizione al momento, Peter Dutton lo ha fatto”.
The Australian ha pubblicato una storia basata su una soffiata di una “fonte governativa” che ha messo in luce un caso in cui la tata della famiglia del calciatore Alessandro Del Piero, ingaggiato all'epoca dal Sydney FC, sarebbe stata ammessa nel Paese con un visto turistico quando era in carica il governo laburista.
Ma a differenza dei casi in cui è stato coinvolto Dutton, la tata dei Del Piero non avrebbe beneficiato di un intervento ministeriale da parte degli allora ministri laburisti Chris Bowen e Tony Burke.
Il Dipartimento all'epoca avrebbe approvato autonomamente i visti turistici, anche se la fonte (anonima) avrebbe sostenuto che il Dipartimento d'Immigrazione avrebbe ricevuto pressioni dall'ufficio del Ministro.
Tony Burke ha dichiarato che la soffiata a suo parere viene dall'ufficio di Dutton. Il ministro liberale in precedenza aveva dichiarato di avere documenti relativi a "strani casi" di interventi per il rilascio di visti richiesti da deputati laburisti.
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