Due settimane dopo il fallito assalto alla leadership liberale, il ministro dell’Interno Peter Dutton è sotto accusa per il suo ruolo in un caso del 2015, quando intervenne personalmente per salvare due ragazze che rischiavano l'espulsione dal Paese. Le due au pair si trovavano infatti in Australia senza avere il visto lavorativo.
Una delle due ragazze è italiana, si chiama Michela Marchisio ed è originaria di Asti. Arrivata nel 2015 per lavorare per un ex collega di Dutton alla polizia del Queensland, si trovò nei guai all’aeroporto per avere ammesso di essere arrivata down under per lavorare come au pair nonostante fosse solo in possesso di un visto turistico.
L’intervento del ministro, all'epoca giustificato su "basi umanitarie" ricevette il parere contrario dei sottoposti di Dutton. ma alla fine a Michela fu permesso di rimanere nel Paese.
L’altro caso riguarda una ragazza francese, che lavorò con un parente del capo della AFL (la lega nazionale di football australiano) Gillon McLachlan.
Il parlamentare dei Verdi Adam Bandt - con il sostegno del crossbencher Andrew Wilkie e di tutto il partito laburista - ha minacciato una mozione di sfiducia nei confronti di Dutton alla ripresa dei lavori parlamentari, in programma la prossima settimana.
La mozione sarà motivata dall’affermazione di Dutton di non aver avuto alcun legame personale con le ragazze coinvolte nei due casi. Nel primo si tratterebbe, secondo il ministro, di una persona che lui non ha mai personalmente incontrato, mentre in quello che vede coinvolta l’italiana, i rapporti di amicizia con l’ex collega non sarebbero stretti.
“ (He) sent the request to have a look at this case through to, I think, a Facebook page or my publicly available email address. So there's no ... there's no personal link there." Peter Dutton
Dutton lavorò con l’uomo (presso il quale Michela Marchisio prestò servizio come au pair), nel 1998-99, prima di lasciare la polizia nel ’99. I due, secondo quanto dichiarato dal ministro, non avevano i rispettivi contatti telefonici né email personali.
Dutton è poi passato al contrattacco, accusando Adam Bandt di aver avanzato questa mozione di sfiducia unicamente per rimanere al centro dell’attenzione. Nei fatti, se si arrivasse al voto la posizione del ministro sarebbe a rischio, dopo che il ritiro dalla politica dell’ex Primo Ministro Malcom Turnbull e il passaggio di Kevin Hogan all’opposizione hanno lasciato la maggioranza con dei numeri risicati in Parlamento.
"He needs to stand down, because, if he's misleading parliament about this, who knows what else he's misleading parliament about?" Adam Bandt
Da parte sua, Bandt non ha confermato i nomi di chi sosterrebbe la sua mozione. Quello che è trapelato è che il partito laburista la appoggerà, preoccupato della mancanza di trasparenza del governo Morrison.
Dutton ha minacciato di rivelare una lista di parlamentari laburisti che avrebbero chiesto aiuto in questioni legate ai visti, un comportamento che a suo parere dimostra come in realtà il suo intervento non avesse nulla di irregolare e rientrasse anzi nella prassi dei deputati di entrambi gli schieramenti.
il protagonista della vicenda
Peter Dutton, chi era costui?
