Per quasi cinque anni Arian Rezaei ed i suoi due fratelli hanno lavorato duro per poter aprire l'Ayla Café, situato nel cuore del CBD di Adelaide. Ora, a causa del coronavirus, tutto quel duro lavoro è andato in fumo.
“Abbiamo investito tutti i nostri risparmi in questo business e poi, improvvisamente, tutto è sparito. È stato straziante vedere il fallimento del nostro business. Lo abbiamo costruito da zero e ora non c'è più", ha detto il 28enne ai microfoni di SBS News.
Originario dell'Iran, Arian Rezaei e la sua famiglia si trovano in Australia con un "subclass 790 Safe Haven Enterprise visa" per i rifugiati, il che significa che sono tra gli oltre un milione di titolari di visti temporanei che perderanno il cosiddetto "Job Keeper".
Il sussidio salariale del governo di $130 miliardi annunciato lunedì, prevede un pagamento forfettario di $ 1.500 ogni quindici giorni devoluto alle imprese, che utilizzeranno per pagare i dipendenti che altrimenti verrebbero licenziati a causa della recessione economica causata dal COVID-19.
La sovvenzione include i neozelandesi che non hanno accesso al Centrelink, ma altri titolari di visti temporanei in Australia, come ad esempio Arian Rezaei, sono esclusi.
“Questo avrà un forte impatto nella mia vita e in quella della mia famiglia. Eravamo in tre a dipendere economicamente dal questo business, ora abbiamo perso il lavoro. Per noi è molto difficile affrontare questo momento ", ha spiegato Rezaei.
La reazione della Federation of Ethnic Communities Councils of Australia (FECCA) è stata immediata: "apprezziamo assolutamente la mossa del governo federale, questo pacchetto di misure e di aver ascoltato le nostre preoccupazioni estendendo il sussidio ai neozelandesi che lavorano in Australia", ha dichiarato Mohammad Al-Khafaj, Amministratore delegato della FECCA.
"Tuttavia" ha aggiunto Khafaj "questo pacchetto dovrebbe anche fornire una certa sicurezza anche agli altri titolari di visti temporanei che lavorano in questo paese, indipendentemente dal loro status. Si tratta di un gruppo di persone relativamente ristretto, che lavora in Australia e che hanno contribuito in maniera determinante alle nostre comunità e all'economia".
La creazione di una sottoclasse
Matt Kunkel, direttore del Migrant Workers Centre con sede a Melbourne, ha invitato il governo ad apportare urgentemente modifiche al pacchetto annunciato.
“Scott Morrison sta creando una sottoclasse di lavoratori durante una pandemia globale, che rimarranno senza un tetto sopra la testa e un accesso limitato all'assistenza sanitaria. Questo significa un disastro mentre ci troviamo ad affrontare il peggio di COVID-19 ", ha affermato Kunkel.
"Non c'è motivo per Scott Morrison di bloccare l'accesso al sussidio ai titolari di visto temporanei, che svolgono lo stesso lavoro presso le stesse aziende".
Quando lunedì è stato chiesto a Scott Morrison se fossero previste altre esenzioni in modo tale che i titolari di un visto temporaneo potrebbero essere coperti dalla sovvenzione salariale, il PM ha detto "la risposta breve è no", ma successivamente è stato annunciato che la questione verrà ulteriormente discussa.
Morrison ha spiegato che la decisione di concedere l'accesso al cosiddetto Job Keeper ai neozelandesi, che sono altrimenti esclusi dal sistema di welfare australiano, dipende dal fatto che molti di loro hanno costruito la loro vita nel paese.
"Lavorano in aziende qui, hanno radici, possiedono e affittano proprietà e prendono parte all'economia in Australia" per questo sono inclusi ha spiegato il PM.
Nel frattempo SBS News ha contattato l'ufficio del Ministro del Tesoro Josh Frydenberg per una dichiarazione.
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