Il ministro per gli Affari Indigeni, Ken Wyatt, ha dichiarato di essere impegnato a portare una voce indigena in parlamento, ma ha sollecitato cautela e pazienza in merito alla questione.
In un'intervista a SBS News, Wyatt ha esposto la sua strategia per una voce indigena, affermando che la maggioranza degli australiani deve essere convinta prima che ciò diventi una realtà.
"Devo essere pragmatico", ha ammesso Wyatt, il primo indigeno australiano a ricoprire questa carica ministeriale.
"Voce, trattato, verità" è il tema della NAIDOC Week di quest'anno, che va dal 7 al 14 luglio.
La storica Statement from the Heart (dichiarazione dal cuore) formulata a Uluru nel 2017 ha promosso l'istituzione di una “Voce delle Prime Nazioni" nella costituzione australiana, un processo che richiederebbe un referendum confermativo.

Ken Wyatt talks to SBS News. Source: SBS News
Ma, suscitando l’irritazione di molti gruppi indigeni, la Coalizione ha resistito sulla cosiddetta “voce indigena” e l'ex primo ministro Malcolm Turnbull prima e Scott Morrison poi hanno suggerito che ciò potrebbe creare una "terza camera" del parlamento.
"Penso che ci fossero alcune preoccupazioni su alcuni elementi della terminologia [nella dichiarazione di Uluru] come "sovranità " ... e sulla definizione di voce", ha detto Wyatt.
Il ministro ha tuttavia affermato che la Coalizione si è impegnata a chiarire che cosa potrebbe essere una voce.
"Il nostro governo si è impegnato, abbiamo messo da parte un budget ... Ho già dato il via ad una serie di incontri con alcuni dei nostri leader chiave alla ricerca di opinioni su ciò che ritengono sia realizzabile".
Alla domanda di SBS News su un suo sostegno alla “voce”, Wyatt ha risposto: "Sostengo l'intento di ciò che credo venga descritto ... Le persone sono frustrate, non vengono ascoltate e io sono d’accordo sul fatto che abbiano bisogno di qualcosa che consenta alle loro voci di farsi sentire in alto".

Ken Wyatt sits down with SBS News this week Source: SBS News
Wyatt ha aggiunto che uno degli aspetti più importanti in futuro non sarà solo pensare alla voce "come struttura che si siede in parlamento o dà consigli al parlamento".
"La voce in molti sensi è a più livelli, è una famiglia che vuole essere ascoltata su un problema, è una comunità", ha detto.
"Credo che la voce debba essere pensata come un continuum che viene dall'individuo e dalla famiglia fino a farsi sentire dal parlamento australiano, e ciò può essere realizzato in molti modi".
Wyatt ha esortato gli australiani a "non temere la voce".
"Lavoriamo con gli Stati, lavoriamo con i governi locali, sono voci all'interno della struttura del governo locale".

Prime Minister Scott Morrison Minister and Minister for Indigenous Australians Ken Wyatt Source: AAP
Ma, ha aggiunto, molti australiani devono essere coinvolti nel processo.
"Deve essere qualcosa di significativo - che cattura le menti di ogni australiano. Lo accetteranno, ma ci arriveremo lentamente".
"Se andassimo a un referendum senza avere il sostegno del nostro popolo e della maggioranza degli australiani né della maggioranza degli Stati, lo perderemmo ... Simbolicamente ciò sarebbe visto come una grave sconfitta."
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I laburisti si sono presentati alle ultime elezioni promettendo, in caso di vittoria, di indire rapidamente un referendum per sancire costituzionalmente la "voce" in parlamento.
La Coalizione è stata molto meno esplicita, ma secondo Wyatt il governo è all'altezza del compito.
"Solo i referendum proposti da governi della Coalizione hanno avuto successo, mentre un governo laburista non ne ha mai vinto uno", ha detto.
La ministra ombra agli affari indigeni, Linda Burney, ha dichiarato che l’opposizione è pronta a collaborare con il governo.

Barton Linda Burney at Parliament House. Source: AAP
"Bipartisanship non significa una corsa verso il basso, significa che aspiriamo al punto più alto possibile", ha detto.
Ha tuttavia aggiunto che "spetta al primo ministro e a Ken Wyatt convincere i membri della loro squadra che si tratta di una cosa molto utile da perseguire".
Mentre entrambi i principali partiti si sono impegnati a collaborare, alle spalle ci sono decenni di promesse in tal senso. Le comunità ora sperano in un cambiamento significativo.
La dottoressa Jackie Huggins, co-presidente del National Congress of Australia's First Peoples, ha dichiarato che entrambi i partiti devono lavorare verso quest’obiettivo.
"Dobbiamo impegnarci, perché se un referendum dovesse fallire, quale sarebbe il messaggio per il nostro popolo?" si è chiesta.
"Non saremo mai in pace con noi stessi se non riusciremo a risolvere i nostri rapporti."

Source: SBS