Mangiare molta frutta, verdura, noci e pesce può ridurre di circa un terzo il rischio di sviluppare depressione, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry. Una dieta ricca di grassi saturi, zuccheri e alimenti preconfezionati invece aumenterebbe la probabilità di soffrire malattie mentali.
La ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Sanità Pubblica che ha curato lo studio, Camille Lassale della UCL di Londra, ha dichiarato che ci sarebbero prove evidenti a dimostrare che esiste una diretta correlazione tra cibo e salute mentale e ha spiegato che "Questa relazione va ben oltre l'effetto che la dieta può avere sulla taglia o su altri aspetti della salute fisica e che possono a loro volta influenzare il tuo umore".
"Abbiamo analizzato i risultati di un gran numero di studi e c'è una chiara correlazione tra seguire una dieta più sana, ricca vegetali e alimenti anti-infiammatori e una minore propensione a sviluppare malattie mentali."
I ricercatori hanno analizzato i dati di 41 studi, tra cui quattro che hanno preso in esame il legame tra la dieta mediterranea tradizionale e la salute mentale di 36.556 adulti.
Secondo questi studi, chi osserva i principi della dieta mediterranea avrebbe un possibilità del 33% inferiore a sviluppare la depressione rispetto a chi osservava un diverso regime alimentare. Altri studi hanno invece dimostrato che una dieta a basso contenuto di grassi saturi, zucchero e alimenti trasformati ridurrebbe del 24% la possibilità di sviluppare depressione.
La Dott.ssa Lassale ha poi aggiunto che assumere alimenti che possono favorire processi pro-infiammatori, aumenterebbe il rischio di depressione.
"Nuove prove dimostrano la relazione diretta tra la salute dell'intestino e la salute mentale."
Questi studi dimostrano, secondo la coautrice della ricerca Tasnime Akbaraly, che si potrebbe cominciare a considerare la dieta come parte del trattamento psicologico. "Questo approccio sarebbe importante a livello individuale, ma anche a livello di salute pubblica - ha aggiunto - specialmente in un contesto in cui la cattiva alimentazione è ormai riconosciuta come la principale causa di morte precoce nei paesi a medio e alto reddito e allo stesso tempo dal momento in cui i disturbi mentali hanno un impatto negativo sulla capacità di avere una vita sociale sana e attiva."
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