Un'altra delle persone che erano rimaste ferita a causa dell'eruzione vulcanica a White Island, in Nuova Zelanda, è morta in un ospedale di Auckland, portando il bilancio ufficiale delle vittime a 17, mentre due persone sono ancora disperse.
"La polizia può confermare che un'altra persona è morta all'ospedale di Middlemore ieri sera .... La polizia è stata informata della morte poco prima delle 23:00", ha dichiarato il Deputy Commissioner della polizia della Nuova Zelanda, John Tims.
La polizia non ha fornito dettagli sull'identità o sulla nazionalità della persona.
La maggior parte delle persone uccise dall'eruzione del vulcano di White Island, avvenuta il 9 dicembre, erano australiane o neozelandesi.

Tourists on a boat look at the eruption of the volcano on White Island. Source: Michael Schade
Winona Langford, una ragazza australiana di 17 anni di Sydney, i cui genitori sono morti nella tragedia, e Hayden Marshall-Inman, una guida turistica di 40 anni della Nuova Zelanda, sono ancora disperse e si crede che siano morte.
La polizia ha rallentato gli sforzi per la ricerca dei corpi, ma ha voluto ribadire di non aver perso la speranza di ritrovarli.
Nel frattempo, sono giunte critiche sul fatto che le persone fossero state autorizzate a salire sull'isola, una destinazione popolare per gli escursionisti malgrado i rischi associati al vulcano attivo.
È stato ipotizzato che la tragedia potrebbe portare a grandi cambiamenti per l'industria turistica della Nuova Zelanda.
La prima ministra neozelandese, Jacinda Ardern, ha affermato che le indagini ufficiali da parte del coroner e delle autorità per la regolamentazione della sicurezza sul lavoro potrebbero risultare in delle incarcerazioni, con pene fino a cinque anni.