Voglio andare a vivere in Australia - Visti studenteschi: terremoto in vista o tutto come prima?

Dal primo luglio cambiano le regole per i visti studenteschi. Cosa cambierà per gli studenti italiani?

Australia sign on a wood plank

Source: morguefile

Manca un mese all’entrata in vigore dei cambiamenti, annunciati qualche settimana fa, sui visti studenteschi. L'interpretazione dei cambiamenti ha diviso i commentatori in due grandi schieramenti: da una parte chi sostiene che “non cambierà nulla”, dall'altra chi prevede che “sarà una moderna apocalisse”... quali saranno allora le conseguenze?

Ne abbiamo parlato con l’agente di immigrazione Emanuela Canini.



Nelle scorse settimane non erano ancora chiari tutti i dettagli, ora la situazione sembra delinearsi meglio grazie alle informazioni fornite dal ministero dell’immigrazione. Quello che era chiaro da subito (vedi qui per i dettagli) era che le sottocategorie dei visti studenteschi verranno abolite e che lo studente dovrà dimostrare di potersi mantenere in Australia.

Per quanto riguarda la questione finanziaria sono stati resi noti dei chiarimenti.

Sembra infatti che i cambiamenti non avranno effetto per tutti gli studenti ma solo per quelli considerati provenienti da un paese a rischio che si iscrivono ad una scuola non considerata di alto livello. Questi studenti entreranno a fare parte di un livello di rischio 2 o 3.

È fondamentale però non confondere i requisiti finanziari per ottenere il visto con il requisito GTE (Genuine Temporary Entry).

Il GTE è il requisito che prova l’intenzione reale di frequentare un corso per poi tornare nel proprio paese, senza cercare di usare il visto studentesco come primo passo per rimanere in Australia. Questo requisito riguarda ancora gli italiani e in genere ne viene chiesta prova in situazioni giudicate sospette dal dipartimento di immigrazione.
“In linea generale secondo me non cambierà nulla, però ho paura che aumenteranno i GTE, un fenomeno in crescita per gli italiani”.
Quali possono essere queste situazioni? Ad esempio, uno studente che richiede il 3° o 4° visto studio o che cambia corso o scuola più di una volta, o ancora quello che si iscrive a corsi che hanno poco a che fare con il proprio CV o percorso professionale. Anche l’arrivo della famiglia (moglie o marito e bambini al seguito), che magari giunge in Australia senza una motivazione credibile legata allo studio, è visto con sospetto. In questi casi allora il dipartimento di immigrazione potrebbe richiedere di mostrare il conto bancario dello studente; inutile dire che in questa circostanza è necessario dimostrare di avere fondi consistenti a propria disposizione.

Ma allora come possiamo valutare questi cambiamenti? Rimarrà tutto come prima o ci saranno rivolgimenti apocalittici?

Secondo Emanuela Canini i cambiamenti non saranno epocali, ma è probabile che ci saranno più controlli GTE per gli italiani. Il consiglio è quello di prepararsi, organizzarsi bene e non fare un visto studio allo sbaraglio.

L’Italia, questo a meno di cambiamenti futuri, è ancora considerata un Paese non a rischio, per cui anche se gli studenti italiani si iscrivessero a scuole non considerate di alto livello non dovrebbero attirare automaticamente l’attenzione del dipartimento di immigrazione.


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Published

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By Carlo Oreglia, Virginia Padovese

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