"Non siamo invisibili"

Lo sapevate che fino alla fine degli anni Settanta tenersi per mano sul tram in Australia era qualcosa che poteva essere tanto grave da meritare il carcere?

Hold Hands on a tram

An older lesbian couple 'Hold Hands on a tram' in Melbourne, 2017 Source: SBS Italian/still frame

Nel 1977 a Melbourne due donne lesbiche che si tenevano per mano sono finite in manette e sono state condannate per comportamenti offensivi in pubblico.

L’incidente è stato ricordato dal Premier del Victoria Daniel Andrews quando nel 2016 ha rivolto le sue scuse ufficiali alla comunità gay per il comportamento del governo in passato. Nel suo discorso ha inoltre aggiunto: “Se fate parte della comunità LGBTIQ fatemi un favore, la prossima volta che siete su un tram con il vostro partner, tenetevi per mano”. 

E questo è proprio quello che ha fatto ieri un gruppo di donne lesbiche, in occasione della settimana dedicata agli anziani nel Victoria, per ricordare, celebrare ed onorare la storia e la resistenza lesbica. Prendendo spunto dalle parole del premier del Victoria Catherine Barrett di Alice’s Garage ha dato appuntamento nel CBD di Melbourne, davanti alla State Library, per la prima edizione ufficiale dell’iniziativa da lei organizzata Hold Hands on a Tram. 

All'iniziativa ha partecipato un buon gruppetto di donne tra i cinquanta ed i sessant'anni che alle 13.00, tenendosi rigorosamente per mano, hanno preso il tram numero 16 diretto a St Kilda, futura sede del primo Pride Centre d’Australia. Qui sono state ospitate nella sede del comune di Port Philip per trascorrere insieme un pomeriggio in cui confrontarsi e condividere le proprie esperienze di vita quotidiana, perché essere lesbiche in Australia non è ancora così facile.

È il South Australia il primo stato che nel 1975 ha decriminalizzato l’omosessualità down under. Un’azione che non ha però non si è tradotta in una minor discriminazione verso l’omosessualità in Australia. La situazione è sicuramente migliorata da allora, ma in molti posti accade ancora oggi e per questo la resistenza lesbica continua. "Questo tipo di iniziative servono per dire alla gente che noi siamo qui, che non siamo invisibili" ha detto Fay a SBS.
"Noi abbiamo bisogno di essere viste per quello che siamo, come esseri umani, non come qualcos'altro"
Ed è proprio dal fatto di non essere viste come esseri umani che nasce la discriminazione, secondo la sua partner Cathy, che ha capito di essere lesbica sin da quando aveva circa 10 anni ma che ha fatto il coming out con la sua famiglia quando ne aveva 18, esattamente nel 1977. "A quel tempo non c'erano molte immagini di lesbiche in TV, nei film o sui libri. E se c'erano, erano collegate a quelcosa di molto negativo", ci spiega.

Cathy trascorreva i suoi pomeriggi dopo scuola nella biblioteca alla ricerca di informazoni sull'omosessualità. "La maggior parte di quello che trovavo nei libri descriveva l'omosessualità come una malattia psichiatrica". E questo è l'ambiente in cui sono cresciute la maggior parte delle donne lesbiche che ieri erano presenti ieri all'iniziativa Hold Hands on a Tram.

"Se noi fossimo nate una ventina di anni fa e avessimo oggi 20 anni, saremmo circondate da un ambiente ben diverso in cui esistono vari concetti di sessualità, non solo quello definito dall'eterosessualità, e avremmo potuto esprimere più apertamente la nostra sessualità, evitandoci cosi tanti momenti dolorosi nelle nostre vite" ha detto Cathy ai microfoni di SBS. In molti casi vite spese alla ricerca di nascondere e soffocare le loro identità ben più complesse di quelle definite dalla società tradizionale.

"La cosa assurda è che io pensavo che tutte le mie compagne di scuola in realtà fossero lesbiche ma non lo ammettessero solo perché non volevano problemi con le loro famiglie" racconta diverita Cathy "è stato un po' uno shock per me scoprire che non era proprio quella la realtà".

E mentre in Australia è possibile votare fino al 7 novembre per esprimere la propria opinione riguardo al matrimonio tra persone dello stesso sesso, la lotta per l'uguaglianza da parte della comunità LGBTQI continua down under e nel mondo. "Noi siamo lesbiche" dichiara davanti alla telecamera di SBS, ad alta voce e tenendo per mano la sua partner, più timida, un'altra delle partecipanti all'iniziativa Hold hands on a Tram: "abbiamo fatto tanta strada fino ad oggi nella nostra società ma ce n'è ancora molta da fare. Non abbiamo ancora pari diritti riguardo al matrimonio e ancora le persone gay vengono spesso molestate quando per esempio si tengono per mano in pubblico. È per questo che è importante partecipare a questo tipo di iniziative".

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By Francesca Rizzoli

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