Il “World Wild Tour” di Zucchero "Sugar" Fornaciari, partito lo scorso anno da Glasgow, arriva in Australia il 26 aprile.
La leggenda del blues italiano doveva essere Down Under nell’aprile del 2020, ma la tournée fu annullata a causa del COVID.
“Mi è dispiaciuto, guarda, tu non sai quanto! Era tutto programmato, eravamo pronti per partire ma poi è venuto fuori questo disastro del Covid ed è stata una sofferenza per tutti”, racconta Zucchero ai microfoni di SBS Italian.
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Il cantante emiliano è tornato sui palchi italiani e europei registrando il tutto esaurito alla Royal Albert Hall di Londra, oltre ad aver riportato l’Arena di Verona a piena capienza per la prima volta dopo pandemia.
Si tratta di un tour che rappresenta “una ripartenza”, per il cantante e per il pubblico.
“Il pubblico ha voglia di stare insieme, di condividere, di divertirsi e tirare fuori un po’ la frustrazione di essere stati costretti a fermarsi e isolarsi".
"In Europa abbiamo notato che è aumentata la presenza rispetto agli anni precedenti. C’è voglia di tornare a fare una vita normale”.
Il tour internazionale ha già richiamato oltre 150mila spettatori in Italia e all’estero, che hanno riascoltato i grandi successi di Zucchero ma anche brani dagli ultimi album “D.O.C” e “Discover”, il primo album di cover dell’artista.
Nel corso della sua carriera Zucchero ha venduto oltre 60 milioni di dischi, vantando collaborazioni con artisti del calibro di Tom Jones, Bono, Ray Charles, Sting, Elvis Costello e Peter Gabriel, solo per citarne alcuni.
“Ho avuto l’onore, la gioia di condividere il palco con artisti enormi. Da Clapton che mi chiamò per fare un tour con lui in Europa di sei mesi; era la prima volta che uscivo dall’Italia e per me è stato importantissimo per farmi conoscere anche all’estero".
"Forse la cosa più forte è stata la mia prima collaborazione con Miles Davis, una del tutto inaspettata. È stato lui a innamorarsi di un brano - Dune Mosse - scritto nel 1987”, racconta Zucchero.
Il re del Blues italiano è stato il primo artista occidentale a esibirsi al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, e l’unico italiano ad aver partecipato al 25mo anniversario del Festival di Woodstock.
Nel corso della sua carriera, Zucchero ha suonato in cinque continenti, 69 stati e 650 città.

Zucchero all'Arena di Verona. Credit: Image provided
“[Sarà] un percorso di brani che si alternano come se fosse un viaggio autobiografico, un viaggio nella mia vita”.